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Quinta colonna, Salvo Sottile: “È una sfida, sono nato come cronista di strada”

 E’ tutto pronto (o quasi) per il debutto di Quinta colonna, il nuovo programma d’attualità di Salvo Sottile in onda agli inizi di luglio su Canale 5. E’ Maurizio Caverzan de Il Giornale a spiegare la formula sperimentale del gruppo autorale capitanato da Siria Magri:

L’obiettivo è trattare l’attualità, non solo la cronaca nera e i delittacci, con lo stile del giallo e del mistery: curiosità e passione per i dettagli che costruiscono le storie. La gente ha le tasche piene dei talk show solo chiacchiere e opinioni. Vuole conoscere i retroscena, il fattore umano che smuove la realtà e determina successi e sconfitte. E allora, perché non provare a raccontare anche la politica, i palazzi romani, gli scandali della pubblica amministrazione, le scalate della finanza o le tragedie naturali con la formula già rivelatasi vincente a Quarto grado?

Il popolare giornalista ricorda il periodo delle corrispondenze per il Tg5 di Mentana dalla Sicilia divorata dalla mafia:

Fu quella la mia tragica palestra. Sono nato come cronista di strada. A Palermo ero a contatto con i più grandi gialli del mondo. Ed ero costretto a capire in fretta se quello del giornalista era il mio mestiere. Il mio annus horribilis fu il 1992, quando furono ammazzati Falcone e Borsellino. Avevo 19 anni.

Dopo diversi anni di attività giornalistica tra Sky Tg24 e Tg5, arriva la consacrazione agli occhi del grande pubblico con Quarto Grado (che conduce con successo da diverse stagioni nonostante la feroce critica):

Noi non abbiamo mai fatto vedere un cadavere mentre i giornali che ci criticano spesso sono pieni di cronaca nera. Così come altri programmi mostrano ricostruzioni con sangue e coltelli…

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