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Pietro Valsecchi a Cinetivù su I liceali 3: “Io l’avrei messa in onda a ottobre e non il mercoledì”

A margine della conferenza stampa di presentazione (di cui vi abbiamo raccontato qui) della fiction di Canale 5, I liceali 3, in partenza stasera, abbiamo avvicinato il produttore della serie tv, Pietro Valsecchi (Taodue) per rivolgergli alcune domande. In particolare Valsecchi ha esposto alcune riserve sulla scelta da parte di Canale 5 di collocare il prodotto televisivo nella prima serata di mercoledì. Poche ore dopo aver registrato tali affermazioni, in effetti, abbiamo appreso della decisione del Biscione che ha optato per lo spostamento: I liceali 3 non andrà in onda a partire da stasera – evitando così, lo scontro con la semifinale di Coppa Italia, Inter-Roma – ma da mercoledì 18 maggio (al suo posto questa sera sarà trasmesso il film Titanic). L’ostacolo rappresentato da Le iene, però in ogni caso, non è bypassato. Ergo, supporre ulteriori spostamenti di collocazione non è fantasioso (come già sospettavamo al momento dell’intervista).

Innanzitutto, qual è il rischio e quale il vantaggio, se ve ne sono, nel realizzare una terza stagione di una fiction con un cast quasi del tutto diverso rispetto alle prime due?

Il vantaggio è l’affiliazione. I rischi sono soprattutto sulla scrittura, perché gli interpreti sono più o meno tutti bravi. La gente quando sa che ci sono I liceali, li guarda perché vuole vedere situazioni reali, vuole trovare quello che raccontano i figli a casa, quello che succede a scuola. Noi soprattutto vorremmo sorprendere quella parte di pubblico che non conosce la scuola e legarla e farle capire cosa è davvero la scuola oggi. In assoluto i vantaggi la curiosità, la tensione, le storie e quindi la sceneggiatura. Il rischio è scrivere una brutta cosa. Ma se tu scrivi una buona cosa, la serie funziona, non puoi sbagliare.

La quarta serie de I liceali è stata già scritta. I risultati di ascolto televisivo di dopodomani (domani per chi legge, Ndr) possono influenzarne la messa in onda?

No, per nulla. Diciamo solo che siamo a fine stagione. L’unico handicap è che i ragazzi sono stanchi della scuola e quindi questo non influisce bene sulla messa in onda. Io la fiction l’avrei messa in onda ad ottobre quest’anno, più che a maggio!

Come mai invece s’è deciso per il mese di maggio?

Perché fondamentalmente ci sono buchi e palinsesti che vanno riempiti. La serie è piaciuta molto a Milano, è piaciuta ai vertici. Hanno fatto una specie di monitoraggio di campioni e i risultati sono ottimi.

La fiction andrà in onda il mercoledì. Contate di mantenere tale collocazione?

Andiamo contro le partite, e i ragazzi se le guardano. Il lunedì sarebbe stata la serata più semplice, ma la serie funziona. Quindi ci affidiamo ai bravi amici che programmano le serie, i quali hanno più capacità e più cultura di noi per capire quando metterla durante la settimana.

Il battage pubblicitario che ha preceduto la messa in onda della fiction l’ha soddisfatta o no?

Il battage, sa, oggi, è quello che è. Sono tante le cose da pubblicizzare ed è molto complicato. Si poteva fare meglio, a livello di profondità e di costanza. Ecco, forse l’evento non siamo riusciti a costruirlo, però c’è stato lo sforzo di farlo.

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