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Le Iene, il servizio di Giulio Golia sul Metodo Stamina

Era inevitabile, dopo il polverone sollevatosi in questi giorni Le Iene Show ha dovuto parlare del Caso Stamina e di quello che sta accadendo, con un nuovo servizio di Giulio Golia.

L’inviato de Le Iene spiega che già nel 2011 Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, aveva concesso il nulla osta per fare partire le terapie, mostrando anche lo stralcio della lettera che era stata inviata all’Ospedale (nella gallery):

Al fine di evitare ogni ritardo che possa compromettere il buon esito della procedura, e nell’esclusivo interesse dei pazienti, si comunica che non si ravvedono ragioni ostative al trattamento indicato.

L’Ospedale di Brescia, quindi, operava su consenso dell’Aifa ma anche con l’autorizzazione della Regione Lombardia, il Ministero della Sanità aveva tutte le informazioni. L’attuale Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, dopo che Le Iene hanno iniziato ad occuparsi del Metodo Stamina, portando l’attenzione sul caso, aveva commentato:

Com’è possibile che un metodo che non sia stato sperimentato, brevettato, possa entrare in una struttura pubblica italiana? Il compito del Ministero è di vigilare che le cose siano fatte bene e che non ci siano abusi in Italia.

Nello show di Italia 1 ci sono però tutte le carte che dimostrano di come il Ministero fosse tenuto al corrente, anche direttamente da Vannoni, di quanto accadeva a Brescia.

Giulio Golia si è recato da Mauro Ferrari, Presidente del nuovo Comitato Scientifico del Ministero della Salute e Presidente dello Houston Methodist Research Institue, che ha dichiarato di voler incontrare i malati:

Mi sembra una cosa ovvia che non riesco a pensare possa essere sorprendente. Certamente bisogna parlare con le famiglie, certamente bisogna parlare con i medici. Con tutte le famiglie, con quelle che hanno utilizzato il metodo Stamina, con quelle che hanno deciso di non utilizzarlo, con quelle che l’hanno utilizzato e si sono trovate male. Bisogna chiaramente avere tutti intorno al tavolo. Sono decisioni importantissime, che devono essere fatte con lo spirito di comunità e con l’apertura a tutte le informazioni possibili. Non si può fare della scienza se non si hanno tutti i dati.

Parlando di quanto sta accadendo, ha invece dichiarato:

Credo che quello che verrà deciso adesso, nel bene e nel male, avrà implicazioni per generazioni di pazienti futuri. Quindi è una scelta veramente importantissima che il paese deve fare adesso. Credo che questa sia un’occasione per l’Italia per rilanciarsi, anzi per assumere un ruolo di leadership straordinario. Perché l’Italia ha questa caratteristica che è un po’ unica, per permettere ai grandi successi della scienza di base di arrivare in clinica più rapidamente possibile. L’Italia può essere il paese guida. Se questa situazione viene gestita bene può essere il paese guida per il resto del mondo.

 

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