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G’ Day, Geppi Cucciari: “Il genere di pubblico per cui era stato pensato era distratto”

 Uno dei programmi più divertenti e intelligenti della tv italiana ha chiuso i battenti. Stiamo parlando dell’ex preserale più pazzo della tv: G’ Day. Geppi Cucciari, intervistata da L’Espresso ha parlato dell’esperienza televisiva che l’ha coinvolta per oltre due anni. La comica sarda tra il serio e il faceto fa sapere che la trasmissione di La7 non è riuscita ad interessare le persone, le quali sono state rapite dagli altri appuntamenti “condotti da grandi professionisti” sulle altre reti:

Un’esperienza lunga, faticosa, fortunata. Che ha arricchito tutti quelli che ci hanno lavorato. Un esperimento coraggioso, quello de La7, occupare una fascia oraria dove le due reti principali propongono quiz condotti da grandi professionisti, e altrove si vedono telefilm molto rodati, da Rex a Tempesta d’amore. I nostri spettatori non bastavano. Il genere di pubblico per cui era stato pensato, lavorando in diretta, a quell’ora è distratto da altri affanni. Dopo due anni dico: grazie. Ho vissuto una vera crescita professionale.

Riguardo al modo di trattare gli ospiti durante G’ Day, Geppi fa una precisazione:

A me non piace sfottere, mi piace l’ironia. Parlo dei fatti del giorno, senza omaggiare nessuno, con molta libertà , sia per l’ospite che per chi conduce.

Nel futuro della Cucciari ci sono due progetti targati La7: il primo riguarda Le invasioni barbariche di Daria Bignardi in cui avrà uno spazio tutto suo (un po’ come Maurizio Crozza a Ballarò) e il secondo ha a che fare con il suo primo one woman show, che partirà a marzo. Intanto lo spazio lasciato vacante da G’ Day continua a far penare i vertici La7: Benedetta Parodi e i suoi menù – chiamati in sostituzione – stanno addirittura collezionando risultati peggiori. Da sopra al 2 per cento di share si è scesi al di sotto del 2 per cento. Vedremo se le cose miglioreranno.

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