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Linea d’Ombra – l’ombra del killer

Una linea sottile, un inquietante filamento silenzioso si insinua nelle nostre serate su Rai2, alle 23:40. Non ci tranquillizza nemmeno la pubblicità, che preannuncia un programma accattivante e crepuscolare.

I fatti, lo dice anche la parola, sono ormai avvenuti. A volte sono successe delle cose brutte, a volte raccapriccianti. Linea d’Ombra ce ne racconta una parte.

L’obiettivo della neonata trasmissione è quello di accompagnarci nell’ombra per raccontarci persone e eventi che hanno spaventato la storia. Persone efferate, la cui psiche è ancora sotto studio, di massimo interesse per la psicologia e per la scienza in genere.


Stiamo parlando dei serial killer. A volte ci fa comodo dimenticare momentaneamente la loro esistenza, non pensare che hanno camminato e camminano ancora sul terreno su cui camminiamo noi.

Linea d’Ombra ci ricorda che alcuni sono ancora vivi, che alcuni sono addirittura qui in Italia, e che non possiamo demandare tutto quell’orrore alla distanza geografica che ci separa.

E’ questo il caso del celebre Stevanin, killer di prostitute. Il servizio che lo riguarda ce lo racconta in modo sapiente, esaustivo. Lui è vicino, è italianissimo, e ne ha fatti di cotte e di crude, niente da invidiare ai suoi colleghi d’oltralpe.

Il servizio ce lo racconta in modo chiaro e conciso, la sua vita, i primi accenni di delirio che si sono manifestati, e nel contempo la sua normalità, il suo essere riuscito a portare a termine svariati dei suoi piani omicidi.

La didascalia sonora, da documentario di prima categoria, viene accompagnata da una lunga serie di immagini e di fotografie, scelte per il loro essere esplicative rispetto all’argomento di cui si sta parlando.

Si passa poi a parlare del mostro di Milwakee, il celebre Jeffrey Dahmer, che ha sporcato le cronache delle sue follie cannibalesche e del sangue di numerose vittime.

Il primo aspetto che mi ha colpito di Linea d’Ombra è stato sicuramente il suo riuscire ad essere una trasmissione di approfondimento perfettamente “incastonata” in un documentario.

I servizi sono interrotti da interviste a persone esperte o addirittura in qualche modo direttamente interessate dalle truci vicende di cui si parla, e le testimonianze in prima persona sono veramente graditissime.

Gli argomenti sono molto forti, ma sono trattati in modo analitico, e dove I particolari potrebbero scuotere le persone un pò più sensibili, queste ultime vengono comunque appagate dalla finezza dell’analisi effettuata sugli eventi di cui si parla.

Il programma non annoia e non usa facili sensazionalismi per mantenere vivo l’interesse, anche perché non ce n’è il minimo bisogno.

Riusciremo ad attraversare quella sottile linea d’ombra?

3 commenti su “Linea d’Ombra – l’ombra del killer”

  1. sai perchè Stevanin sarebbe un ospite graditissimo nei salotti della milano aristocratica? perchè porterebbe certi pezzi di f….

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