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Doctor*ology

La domenica sera è sempre un disastro. Mi viene voglia di fare qualcosa di produttivo, ascoltare una voce che mi insegna qualcosa, come per anticipare il lunedi.

Ma allo stesso tempo porto sulle mie spalle il fardello di un week end lungo, ho voglia di rilassarmi in attesa di un lunedi ad andamento logaritmico.

Cosa c’è di meglio della compagnia di Leslie Nielsen (Una pallottola spuntata,tanto per citarne una) e David Lawrence (Vita da Strega) per imparare qualcosa divertendosi?


La realtà è che a me Leslie Nielsen mancava molto, e l’occasione di rivederlo si è presentata corredata di un bel pò di informazioni di tipo medico piuttosto dettagliate e raccontate egregiamente da esperti in Doctor*ology, in onda su La7, la domenica sera alle 20:35.

Già dal titolo si comprende l’intento: insegnarci una “*ologia”, raccontare qualcosa su una scienza di cui sappiamo poco cercando di approfondire l’argomento il più possibile, compatibilmente alla nostra capacità/voglia di comprenderlo.

Il risultato è un servizio – uno per puntata – specializzato su una branca specifica della medicina: traumatologia, neurologia, oftalmologia. Esperti che ci raccontano le varie sfaccettature dell’essere un medico in un determinato ambito della medicina.

Già, perchè come ho già detto, a parlare sono i medici, e non una consueta voce narrante. Il tutto intervallato da gag “casiniste” del grande Nielsen alle prese con l’argomento trattato assieme all’altrettanto maldestro ma più prudente nipote, interpretato da Lawrence.

E sono risate assicurate. La puntata dura poco e i ritmi sono sostenuti, altro che 60 di metronomo. Anche perchè c’è la pretesa (con obiettivo a mio avviso pienamente raggiunto) di parlare al pubblico come se fosse un branco di bambini dell’asilo, cercando però di comunicare concetti non sempre mostruosamente semplici.

Vi faccio un esempio. Nella puntata sull’oftalmologia si parla, come si può facilmente arguire, degli occhi, dei danni che possono subire e delle tecniche/tecnologie che si usano per ripararli.

L’argomento è complesso, complessissimo. La trasmissione non perde tempo. Si introduce velocemente l’argomento, poi si passa agli ottimi servizi dai ritmi serrati. Il tutto sistematizzato in fasi ben distinte che ci aiutano a mantenere l’attenzione sul filo del discorso.

Si accenna inizialmente alla teoria che sta alla base delle scienze dell’occhio, questa perfetta e complicatissima interfaccia percettiva. Interessantissima poi la parte storica, in cui ci viene mostrato come, nell’arco di pochi decenni, si sia passati dall’uso di tenaglie a quello di micro-bisturi per operare gli occhi.

I due comici alternano gag caleidoscopiche a momenti di meta-narrazione, che fanno da supporto alle spiegazioni degli specialisti; inoltre la scenetta comica aiuta lo spettatore a riassumere e fissare in memoria le informazioni trasmesse, anche se credo che questo sia un gradevole effetto collaterale.

Successivamente ci viene mostrato come funziona l’organo in questione, con grafici semplificati che evidenziano, oltre alle strutture di base, anche le vie funzionali, il che ci aiuta ulteriormente nella comprensione.

E mentre il dottore ci racconta come la pressione intra-oculare sia un fattore predittivo per il Glaucoma, oppure ci fornisce dettagli sulla cataratta, Leslie Nielsen sbatte la testa di qua e di là, con siringhe e armamentari medici che schizzano da tutte le parti, spalleggiato dal meno famoso ma più che degno nipote.

Vengono fornite anche notizie aggiornate sugli ultimi ritrovati della tecnologia, come i processori a energia solare in grado di ridare la vista a chi non l’ha più.

Insomma, un ottimo matrimonio tra comicità e informazione.

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