Commissione di Vigilanza Rai si ripartirà da Zavoli, ma non si sa quando

La commissione di vigilanza Rai è stata sciolta ed è notizia di ieri. Oggi, invece, il Presidente del Senato, Renato Schifani ha comunicato che sono arrivate le designazioni dei nuovi membri, sia dal Pd (che ha riconfermato quelli uscenti, tranne VIllari, sostituito da Ceruti, che medita di fare ricorso), che dal Pdl (che dovrebbe fare la stessa cosa).

Ancora, come ha detto lo stesso Schifani, non si conosce la data in cui verrà inaugurata la nuova commissione, in quanto mancano ancora le designazioni del gruppo Udc, del Svp, delle autonomie e dell’Italia dei Valori.

Intanto, mentre le due forze principali del nostro parlamento confermano le voci che vogliono Sergio Zavoli prossimo presidente della vigilanza Rai come scelta convergente (Soro, presidente del gruppo Pd alla Camera:”Noi pensiamo che l’attività della commissione debba ripartire affidando a Sergio Zavoli la guida dell’organismo di garanzia per le sue riconosciute capacità”), Antonio Di Pietro, il leader dell’Idv, dice (fonte Il Messaggero):

Caso Fabio Fazio, aggiornamenti: Petruccioli lo vede come Letterman, lui dice di rispondere solo al pubblico e Villari ora è legittimato

Caso Fazio capitolo 2 – la degenerazione: Petruccioli definisce Fazio il Letterman Italiano, Fazio dice di rispondere solo al suo pubblico (ricorda qualcuno, che dice di rispondere solo al suo elettorato) e intanto Villari, con questa caciara è stato legittimato.

Andiamo con ordine: il presidente Rai, Petruccioli, ha difeso Fabio Fazio e il suo programma dicendo:

Il caso non esiste, la trasmissione è l’equivalente del David Letterman Show, con interviste a persone che sono al centro della cronaca. Alla fine del ciclo si potrà giudicare sull’equilibrio. A Fazio è stato rinnovato da poco il contratto dal cda con un solo voto contrario. Sono assolutamente convinto che questi ultimi anni nella storia della Rai potranno essere iscritti come anni nei quali c’è stato più pluralismo.

Nella sua difesa (fonte Ansa) ci sono tre errori: Fazio è Fazio e non Letterman (essendo il David Letterman Show un one man show, il conduttore coincide con il programma, mentre Che tempo che fa non è Fabio Fazio Show); è opinabile, che certi ospiti siano al centro della cronaca, molto spesso stanno facendo uscire un nuovo libro, album o film o, se sono politici, non sono cronaca; il pluralismo e la Rai sono due parole che non hanno molto in comune.

Caso Fazio, Villari apre un’istruttoria. La vigilanza Rai lavora a comando e non sa di cosa parla

La Commissione di vigilanza Rai è un organo serio, che lavora e ha ben presente le priorità della televisione pubblica. La Commissione vigilanza Rai è al di sopra delle parti e fa l’interesse dello spettatore.

Per questo motivo, il presidente, Riccardo Villari (espluso dal Pd e facente parte del Gruppo Misto), sollecitato da Maurizio Gasparri, a dimostrazione della scelta bipartisan per la sua candidatura, si è messo all’opera, aprendo un’istruttoria di fondamentale importanza su Fabio Fazio e Che tempo che fa rea di aver invitato prima Walter Veltroni, poi Renato Soru. Gasparri aveva tuonato:

Il Presidente Villari chiarisca a chi risponde Fazio: a Cappon o a Veltroni? Chiedo a Villari, presidente della commissione di Vigilanza, di sapere che regole siano in vigore alla Rai. Mi sembrava infatti d’aver capito che il direttore generale avesse stabilito che i politici non dovessero andare nei programmi di intrattenimento. Ma Fazio, a ” Che tempo fa”, su Rai Tre, invita chi vuole. Prima Veltroni. L’altra sera il presidente della Sardegna, Soru. Fazio, mi chiedo, risponde ai suoi padroni del Pd o a chi? Chiedo perciò a Villari interventi immediati contro gli abusi in atto.

Vigilanza Rai: è bufera!

Al centro delle polemiche di questi giorni è il conflitto istituzionale riguardante la nomina del Presidente della Commissione di Vigilanza Rai. L’ordine del giorno riguarda il la votazione di oggi, nella quale è stato infatti eletto un esponente della minoranza, il piddino Riccardo Villari, e non Leoluca Orlando, il nome indicato dal Partito Democratico e dall’Italia dei Valori.

La carica di Presidente della Commissione di Vigilanza Rai è da sempre assegnata alla minoranza parlamentare, dato che si tratta di un organo di garanzia delicato e della massima importanza. L’opposizione ha reagito in modo pronto: Veltroni e Di Pietro hanno parlato di regime, senza mezzi termini.

Lo scontro tra i due poli è inevitabile. Il neoeletto non si scompone e dice che, dopo essersi consultato con Napolitano, Schifani e Fini, farà quello che dice il partito. Di Pietro in tutta risposta accosta l’atto alla dittatura argentina, in particolare l’ultimo passo della deriva antidemocratica.

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