Steve Hofmann, numero uno QVC Italia, a Cinetivù: “Siamo l’alternativa alle tradizionali televendite” (seconda parte)

Seconda parte dell’intervista a Steve Hofmann amministratore delegato di QVC, noto marchio di home shopping divenuto realtà anche in Italia. Cinetivù ha voluto conoscere meglio questa novità per il nostro sistema televisivo, attraverso una lunga chiacchierata con il numero uno della struttura italiana.

QVC all’estero in cifre: qual è la dimensione del business al di fuori dei confini italiani?

Con un fatturato di 7,5 miliardi di dollari, 10,6 milioni di clienti e 17.000 dipendenti, QVC è il secondo canale televisivo americano per dimensioni dopo la storica rete CBS. QVC è un canale televisivo specializzato nell’home shopping, ed ora, dopo Gran Bretagna, Germania e Giappone è presente anche sul mercato italiano con uno dei maggiori investimenti degli ultimi anni: 65 milioni di euro e circa 400 dipendenti. Tutto questo avviene a Brugherio, alle porte di Milano, dove sono stati allestiti la sede principale e gli studi di produzione (per un totale di 15.000 metri quadri). Negli Stati Uniti i suoi programmi raggiungono oltre 98 milioni di famiglie e oltre 180 milioni in tutto il mondo, via cavo e satellite. In Italia l’obiettivo è di fornire immediatamente almeno 17 ore di diretta tutti i giorni sul digitale terrestre.

Fin dal primo giorno QVC ha offerto marchi davvero di valore: come vengono scelti?

Le aree dello shopping di QVC sono Fashion, Beauty, Gioielli&Bijoux, Casa e Elettronica. Sono stati scelti con grande attenzione brand di tendenza, a volte non disponibili in Italia. Un’attività di ricerca continua che QVC consegue offrendo ai clienti le novità più attraenti sul mercato e prodotti che sono stati selezionati, testati e garantiti dagli esperti di QVC. La categoria dei prodotti per la bellezza include marchi quali Bare Escentuals, Gatineau, Leighton Denny, Dr Perricone, mentre per la moda abbiamo BRICS, I Santi, Kipling, Kathy Van Zeeland, Nina Leonard, Tignanello, Blunauta. Nella categoria dei prodotti tecnologici troviamo Panasonic, Pioneer, Clickfree e Fuji Film, mentre per la casa abbiamo scelto marchi quali Bialetti, Dyson, Severin e Homedics e per i gioielli Unoaerre, Diamonique, Paola Valenti, Gioie&Co e Honora.

Steve Hofmann, Ceo QVC Italia, a Cinetivù: “Pronti a guidare le tendenze” (prima parte)

 Dallo scorso 1 ottobre, QVC marchio leader mondiale dell’home shopping è entrato nelle case degli italiani ottenendo già ottimi riscontri. QVC è nato nel 1986, negli Stati Uniti per poi diventare una realtà di successo in Gran Bretagna, Germania e Giappone raggiungendo più di 50 milioni di telespettatori in tutto il mondo. Cinetivù ha avuto il piacere di incontrare Steve Hofmann amministratore delegato di QVC Italia, vi proponiamo in due parti l’interessante chiacchierata che abbiamo avuto con lui.

Quali sono i vostri obiettivi per il mercato italiano?

Il nostro obiettivo è innanzitutto costruire un’azienda ‘sana’, in grado di soddisfare le esigenze dei clienti italiani. Per far questo dobbiamo conquistare la fiducia del pubblico italiano. Sappiamo che non sarà facile. D’altro canto, il nostro modello di business è incentrato sull’offerta di un’esperienza cliente senza eguali e se riusciamo a conseguire questo obiettivo in Italia potremo aspirare allo stesso livello di successo raggiunto negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Giappone e in Germania.

Sapete che gli italiani sono un poco diffidenti verso l’home shopping? Come pensate di guadagnarvi la loro fiducia?

Lo sappiamo bene. Negli ultimi due anni, prima di fondare QVC Italia, abbiamo osservato da vicino l’Italia e condotto ricerche e analisi approfondite. Noi offriamo qualcosa di nuovo, che non ha nulla a che vedere con l’home shopping tradizionale. La nostra offerta è basata su prodotti di alta qualità che potrebbero non essere disponibili altrove sul mercato. Ci avvaliamo inoltre di esperti che provvedono a testare ogni prodotto prima di proporlo in vendita. Nei nostri programmi mostriamo in dettaglio tutte le caratteristiche e gli elementi distintivi di ciascun prodotto, indipendentemente dalla categoria di appartenenza. Sia che si tratti di una crema di bellezza, di un oggetto per la casa o di un dispositivo tecnologico. Il nostro stile è amichevole e cordiale. Il dialogo e la trasparenza sono elementi fondamentali nella relazione con il pubblico, con i clienti. Inoltre offriamo a tutti i clienti la possibilità di restituire il prodotto acquistato entro 30 giorni, assolutamente senza nessun problema o richiesta. Un altro aspetto molto importante è che noi possiamo guidare le tendenze. I nostri esperti sono in grado di comprendere le specifiche esigenze dei clienti italiani, che sono particolarmente sofisticati ed esigenti in fatto di qualità.Siamo certi che riusciremo ad indurre i clienti a provare una nuova esperienza di shopping, giorno dopo giorno.

Qvc Italia, un futuro difficile?

Correva l’anno 2000 quando sui teleschermi italiani compariva, grazie alle frequenze del network ReteMia, il marchio H.O.T., acronimo per Home Order Television, leader in Germania nello shopping televisivo, poche ore al giorno di diretta per quello che in pochi mesi si sarebbe trasformato in HSE, Home Shopping Europe in seguito Canale D e ora nell’attuale Mediashopping. A dieci anni di distanza prende il via nel nostro Paese sul digitale terrestre un progetto dalle molte affinità con quello di allora (claim compresi), QVC ovvero Quality-Value-Convenience, secondo canale di home shopping negli Usa con un fatturato di 7,5 miliardi di dollari circa, 50 milioni di clienti e 17.000 dipendenti in tutto il mondo.

Lo start up è previsto per il 1 ottobre, come recita la scritta che gli utenti possono leggere sul monoscopio della numerazione dtt. Per la succursale italiana con sede a Brugherio (MI) guidata dall’amministratore delegato Steve Hoffman, si prevede un investimento iniziale di 65 milioni di euro, 17 ore di diretta e oltre 500 dipendenti, una sfida imponente che non mancherà di dare un po’ di fiato all’asfittica situazione occupazionale italiana. Buona novella per noi che a suo tempo abbiamo avuto l’onore di presenziare la nascita e la crescita di HSE e proprio per questo ci sentiamo di muovere qualche riserva, sulla possibilità di sviluppo di questa nuova realtà televisiva italiana.