Contratto attori america, oggi cominciano le trattative

Proteste in corso di molti membri di Membership First. Il motivo? Sembra che sia ormai ufficiale: le trattative tra sindacato degli attori e unione dei produttori rirpendono martedi e mercoledi prossimo, il tutto confermato da una mail inviata dal direttore esecutivo nazionale, David White, e del capo dei negoziatori, John McGuire.

Come se non bastasse c’è ancora fermento per il licenziamento di Allen e e per l’offerta finale dell’Amptp. Grosse discussioni in ponte, come al solito, mi verebbe da dire, in quelle zone. L’obiettivo è chiaro, e la prospettiva di qualche dibattito di certo non turba White e McGuire: si lavora allo scopo di ottenere un contratto equo per tutti.

L’atteggiamento di White e McGuire è apparentemente positivo, orientato alla comunicazione e allo scambio: stanno in effetti incoraggiando l’incremento della massa di email di richieste di informazioni da cui sono sommersi in questi giorni: dal canto loro, la condivisione è fondamentale.

Il meeting SAG – AMPTP è stato rinviato, torna Doug Allen?

L’atteso meeting tra le majors e il sindacato degli attori americani, che doveva svolgersi oggi e avrebbe dovuto portare una volta per tutte la categoria ad avere un nuovo contratto è stato rinviato.

Il motivo? Alan Rosenberg, che ha sempre aspramente accusato la fazione Unite for Strenght di boicottare consapevolmente Allen e le sue trattative per diminuire il potere contrattuale della SAG, ha presentato un esposto, insieme al vicepresidente, Anne-Marie Johnson, per far reintegrare Doug Allen a direttore esecutivo nazionale!

In una nota l’AMPTP informa che le trattative sono state rinviate, perché un procedimento in tribunale potrebbe essere conflittuale con il meeting.

Sciopero attori USA, i Membership First favorevoli al voto del contratto, Freed no

Qualcosa si muove all’interno della Sag: i Membership First, quelli che hanno chiesto la testa di Doug Allen, hanno appoggiato l’idea del capo delle trattative, di far visionare ai membri votanti il contratto per avere un loro giudizio.

Il contratto, dunque, per la prima volta nella storia del sindacato, sarà inviato agli appartenenti, che potranno vederlo e leggere i pro e i contro, senza alcuna sollecitazione a favore o contro.

Sciopero attori USA, è lotta interna nella SAG. Risultato: confusione e niente trattativa

Sciopero degli attori USA: che succede? Non lo sanno nemmeno loro: per farvi capire la situazione di totale confusione in cui stanno le due fazioni, la Unite For Strenght e la Membership First, basta guardare ciò che sta accadendo a Doug Allen, capo dei negoziatori, che prima è stato licenziato da capo dei negoziatori, con tanto di annuncio, poi è stato riconfermato, perché non c’era la maggioranza dei voti per rimuoverlo.

Il meeting straordinario, che doveva dare qualche indicazione in più, si è concluso con un nulla di fatto: non è stata rimpiazzata la squadra di negoziatori, non è stata indicata la data del referendum per decidere sullo sciopero e le due fazioni non hanno risanato la spaccatura (ci sono sempre 4000 attori pro sciopero e 2000 contro).

Allarme sciopero a Hollywood

Lo sciopero degli attori comincia diventare una realtà. Come in questi casi succede sempre, ci sono stati mesi di trattative inconcludenti, ma stavolta sembra che si stia finalmente raggiungendo un punto fermo.

Il sindacato americano degli attori del cinema e della televisione (SAG) si è mosso in nome dei suoi 120000 membri, ed è stato richiesto al board del sindacato il voto di una risoluzione per indire questo sciopero. Il board si riunirà tra pochi giorni, il 18 Ottobre, e in quel momento si saprà qualcosa di più preciso.

Secondo l’AMPTP, l’Alleanza dei produttori del cinema e della televisione, lo sciopero non è necessariamente lo strumento adeguato; il senso della loro posizione sta nel fatto che il malcontento è imputabile massimamente alla crisi finanziaria, che non verrà comunque risolta da uno sciopero.