Tvyoung: la tv giovane per i giovani

E’ risaputo che il web abbia un particolare ascendente su un pubblico giovane, niente di strano quindi che tra le numerose web tv che stiamo esaminano in queste settimane ne esista una che si chiama Tvyoung, un canale televisivo tutto italiano basato sulla tecnologia peer-to-peer (P2P). Per guardarlo è necessario scaricare uno dei programmi che si trovano sul sito www.tvyoung.it (SopCast o StreamerOne) e installarlo sul proprio PC, l’utilizzo di un semplice player come Windows Media ne consente a questo punto la visione.

Che cos’è Tvyoung? Nato nel dicembre del 2005 da un’idea di Mondoweb, Internet Service Provider e Application Service Provider con sede a Roma, la web tv vuole essere un trampolino di lancio, un modo simpatico per coinvolgere tutti coloro, musicisti desiderosi d’essere ripresi durante un esibizione, cineasti in erba o semplici viaggiatori con qualche interessante contributo filmato, disponibili a inviare le proprie produzioni video. Per sapere come far recapitare i filmati alla redazione, basta ciccare sulle finestre presenti in home page.

Il progetto prevede un server centrale che gestisce tutti i materiali. La redazione si occupa di filtrare e gestire i contenuti inviati dagli utenti, attraverso una condivisone a cascata: lo streaming crea un flusso limitato a un certo numero di utenti che lo ridistribuiscono a chi si connette. Tutti gli scambi tra fruitori e sorgente, sono protetti, viene quindi a crearsi una sorta di interscambio, tra i realizzatori e chi intende semplicemente fare da spettatore.

Italo-Americano: Fabio Volo torna su Mtv

La prima caratteristica che stimiamo di Fabio Volo è l’ecletticità, sarà che riflette l’irrequietezza d’animo di chi scrive, sempre pronto a mettersi in discussione e cimentarsi nei mestieri più disparati, ma ci piace constatare d’avere qualcosa in comune con il personaggio a cui è difficile dare una definizione: attore, scrittore, dee jay, presentatore e quant’ altro, peccato poi che le comunanze seguano percorsi del tutto diversi quando si tratta di fare un bilancio del proprio operato. Si perché Fabio Bonetti, in arte Volo, contrariamente a noi, le azzecca tutte e di fatto è uno degli artisti italiani più affermati del momento.

Come rivela a La Stampa: “Faccio quello che mi piace e non devo spendere soldi per comprare cose che appaghino il mio ego come macchine, vestiti, o altre cose costosissime e utili solo a compensare chi non fa la “sua cosa”. Ha le idee chiare il ragazzo, è lo dimostra in tutto quello che fa, sempre col sorriso sulle labbra e quel modo un po’ guascone alla base della simpatia che lo ha reso celebre.

Dal 17 giugno e per 13 puntate, più tre appuntamenti speciali Fabio Volo, torna a fare capolino in tv con Italo-Americano- Homeless edition, ossia senza studio, il martedì, il mercoledì e giovedì alle 23 ma anche al sabato alle 21 su Mtv.

L’inchiesta: chi sono i direttori dei maggiori telegiornali italiani

Uno dei nostri lettori giorni fa, mi ha scritto polemizzando sull’informazione televisiva, trovata troppo faziosa e poco informativa. Abbiamo parlato mesi addietro di Infotaiment, ovvero della fusione dell’informazione con l’intrattenimento, e spesso abbiamo contestato anche noi, con i post de L’inchiesta la scelta delle notizie e le modalità di trattarle.

Oggi, però, la nostra rubrica vuole colmare una lacuna, descrivendo il bagaglio culturale dei direttori dei principali telegiornali italiani: Gianni Riotta (Tg1), Mauro Mazza ( Tg2), Antonio Di Bella (Tg3), Emilio Fede (Tg4), Clemente Mimun (Tg5), (Giorgio Mulè) Studio Aperto, Emilio Carelli (Sky Tg24) e Antonello Piroso (TGLa7).

Gianni Riotta: palermitano, laureato a Palermo in filosofia e negli Stati Uniti, alla Columbia University in Giornalismo. Inizia come corrispondente prima de Il Manifesto, poi collaboratore de La Stampa e de Il Corriere della Sera, di cui diventa il corrispondente da New York (incarico ricoperto anche per L’espresso e La stampa). Ha collaborato con il New York Times, il Washington Post, Le Monde. Direttore del Tg1 dal 20 settembre 2006.