Alballoscuro: su La7d Alba Parietti e gli ospiti a sorpresa (foto)

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Questa sera su La7d andrà in onda Alballoscuro, il nuovo varietà ideato da Giovanni Benincasa, diretto da Sergio Colabona, condotto da Alba Parietti con la partecipazione straordinaria di Francesca Reggiani nei panni di Carla Bruni o di Sabrina Ferilli.

Il programma prevede che in ognuna delle dieci puntate della prima edizione vengano intervistati con domande casuali, scelte tra le 500 scritte da Claudio Sabelli Fioretti, due ospiti a sorpresa, ovvero di identità sconosciuta alla conduttrice fino alla loro entrata in studio.

Alba Parietti racconta a Donatella Aragozzini di Libero:

Alballoscuro su La7D torna Alba Parietti dal 3 febbraio

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Alba Parietti condurrà dal 3 febbraio su La7D Alballoscuro, un programma in dieci puntate, ideato da Giovanni Benincasa, che prevede che in ogni puntata ci siano due interviste a due ospiti (personaggi del mondo dello spettacolo, dell’attualità, della cultura e della politica) la cui identità viene rivelata alla conduttrice solo nel corso dello show.

Gli intervistati firmeranno un contratto con i telespettatori con il quale accetteranno di rispondere a qualsiasi domanda verrà posta loro. I quesiti, di natura pubblica e privata, saranno scelti a caso da Alba Parietti tra i cinquecento posti in un piatto e preparati da Claudio Sabelli Fioretti.

Giovanni Benincasa a Cinetivù: “The Call è un esperimento che spero funzioni”

E’ un Giovanni Benincasa di ottimo umore quello che abbiamo incontrato prima della seconda puntata di The Call (Chi a paura di Teo Mammucari?), programma di cui è autore in onda su Italia 1 ogni venerdì per tre settimane. Benincasa ha firmato alcune storiche trasmissioni televisive tra cui Libero e Carramba che sorpresa! Ecco cosa ci ha detto a proposito della sua nuova “creatura”.

Come è nata l’idea di The Call?

E’ una idea della Neo Network, società del Gruppo Magnolia che mi ha chiesto di realizzare una trasmissione che si ispirasse in qualche modo a Libero, con l’innesto di concorrenti. Anche Teo Mammucari ha fatto la sua parte, cosi è nata The Call (Chi a paura di Teo Mammucari?)

E’ l’erede naturale di Libero?

Assolutamente no…Libero è un’altra cosa più show e meno telefonate. In The Call, programma decisamente low budget, ci sono dei concorrenti, è messo meglio in evidenza il concetto di gara e la capacità di chi partecipa di far fronte all’imprevedibilità della reazione di chi risponde.

L’inventore di programmi: intervista a Giovanni Benincasa – esclusiva Cinetivù


Questa settimana Cinetivù ha incontrato Giovanni Benincasa storico autore tv, alle spalle collaborazioni con Michele Guardì, Gianni Boncompagni, Raffaella Carrà, a lui di deve la firma di programmi come Libero con Teo Mammucari, Internet Cafè su Raitre, Carramba che sorpresa! di Raiuno, Bombay su La7 e il recente Aquarius sul canale satellitare Gxt.

Giovanni in tutti questi anni come si è evoluta secondo te la tv? Molti rimpiangono la Rai di un tempo, più “autarchica” se vuoi ma con una maggiore creatività, libera dal dominio dei format esteri.

Se per tv ci riferiamo alla Rai il discorso è semplice: la Rai è stata una meravigliosa “creatrice di memoria”, una gloriosa industria culturale, ma oggi ha perso il filo della sua missione e io stesso non saprei che cosa conservare, degli ultimi anni, in videoteca. La Rai secondo me dovrebbe far ordine sulla scrivania e determinare i flussi e le correnti, anche rischiando ascolto, dovrebbe cioè creare e formare il suo pubblico senza assecondare quello che già trova, che so, tra le sei e le sette, o tra mezzogiorno e l’una, dopo le solite, attente indagini di mercato. I format sono importanti, non vanno certo ignorati, ma come sempre manca la misura e il coraggio. Soprattutto, troppo spesso mancano gli editori. In tv i Longanesi non passano.

La tua collaborazione con Boncompagni ha dato vita tra l’altro al progetto Bombay un misto di spettacolo e intermezzi comici, con l’ausilio di ospiti famosi, come è nata quell’idea?

Bombay era un programma “situazionista”, un talk destrutturato nato da un feeling consolidato tra me e Gianni. E’ come in una poesia: a volte al poeta viene in mente un verso meraviglioso, solo un verso, ma poi ci deve costruire una poesia intorno… Molti programmi nascono da un’intuizione, ma la messa in scena, la realizzazione, è un’altra cosa.