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Come un delfino, Raoul Bova: “Omaggio al mondo del nuoto e agli atleti che sanno affrontare le proprie debolezze”

Da qualche giorno sono cominciate le riprese di Come un delfino, la miniserie tv dedicata al mondo del nuoto, prodotta dalla Sanmarco film, diretta da Stefano Reali (che l’ha anche sceneggiata con Peter Exacoustos e Chiara Laudani), con Raoul Bova, che andrà in onda prossimamente su Canale 5.

Nel cast della fiction, girata tra Messina, Siracusa, Catania, le Eolie e le piscine del Foro Italico a Roma,  Bova sarà affiancato da Barbora Bobulova, Ricky Memphis e Maurizio Mattioli.

Il personaggio del film, un campione del nuoto che abbandona le gare per allenare giovani promesse che abitano in un luogo confiscato alla mafia, si ispira a quattro grandi campioni del nuoto italiano: Domenico Fioravanti, due volte campione olimpico a Sidney 2000 costretto a ritirarsi per problemi cardiaci, Federica Pellegrini, record del mondo dei 200 metri e dei 400 metri stile libero che in passato ha avuto crisi di ansia prima delle gare, e i plurimedagliati Massimiliano Rosolino e Filippo Magnini.

Raoul Bova spiega il significato della fiction (fonte Ansa):

Sarà un omaggio al mondo del nuoto e agli atleti che sanno affrontare le proprie debolezze, la paura della prestazione, di non essere all’altezza, di essere abbandonati quando non vinci più e quindi non sei più nessuno.

L’attore, che recentemente ha vinto la medaglia di bronzo nei 100 metri stile libero nella categoria M35 (atleti con più di 35 anni) ai campionati italiani master di nuoto di Ostia, aggiunge:

Questo film è un sogno che si avvera perché parla di come vedo lo sport e il nuoto. E’ una storia che unisce il mio passato di sportivo con il mio presente di attore e produttore impegnato molto anche nel sociale con la Fondazione Capitano Ultimo che sta aprendo una casa famiglia a Roma. Il nuoto è la mia passione, mi ha formato nel carattere, mi ha tolto dai pericoli che possono esserci nell’adolescenza e questo non lo dimentico.

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