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Digitale Terrestre: la sfida continua


Digitale terrestre avanti tutta, il processo di conversione da analogico a digitale del segnale televisivo in Italia è in piena attuazione secondo il calendario scandito dal Ministero delle Telecomunicazioni. Dopo la Sardegna già in stato di switch off, nelle prossime settimane il Piemonte occidentale (Torino e Cuneo 20 maggio) il Lazio (16 giugno esclusa la provincia di Viterbo) e la Campania (10 settembre) entreranno in regime di switch over, Retequattro e Raidue non saranno più disponibili in analogico, seguiti poi entro la fine dell’anno anche dagli altri canali. Stesso destino seguiranno le emittenti di Valle D’Aosta e Trentino Alto Adige il cui switch off è previsto rispettivamente a settembre e ottobre-novembre 2009.

Le emittenti televisive italiane stanno investendo qualcosa come 540 milioni di euro per adeguarsi al nuovo corso, mentre sono 31 i milioni stanziati dal Governo per tutte le attività che comprendono sovvenzioni alle famiglie per l’acquisto dei decoder, comunicazione sulle Tv locali, finanziamenti alla Rai etc. Ad eccellere in un frangente come questo caratterizzato da tanto fermento è il mercato dei decoder, per la ricezione del segnale digitale.

Va detto che dal 3 aprile è vietata in Italia la vendita di apparecchi televisivi sprovvisti di decoder integrato e altrettanto vero che la popolazione coinvolta (circa 3 milioni e 400 mila famiglie nei prossimi mesi) fra cui coloro non intenzionati ad acquistare un televisore nuovo, dovrà comunque dotarsi del prezioso apparecchio, uno per ogni tv della casa, un reale business per le società che operano nel settore.

Già nei negozi specializzati è un vero fiorire di offerte e proposte di dispositivi per tutti i gusti e le tasche. L’utente ha l’opportunità di scegliere tra una gamma di decoder “zapper” ovvero senza slot per la scheda e quindi non in grado di ricevere i canali in “pay per view” ma solo quelli in “chiaro” e “interattivi mhp” a un costo doppio e anche triplo rispetto agli altri modelli perché dotati di maggiori caratteristiche, una giustificazione addotta dalle case costruttrici che lascia quantomeno perplessi.

Secondo i dati della Makno a febbraio 2009 erano 8 milioni 111 mila le famiglie con almeno un decoder in casa, cioè 2,7 milioni in più rispetto all’anno precedente. Sempre a febbraio 2009, secondo i dati di Gfk, sono stati venduti 529 mila ricevitori per il digitale terrestre: di questi, 384 mila (il 72,6%) sono integrati in altri apparecchi, gli altri 145 mila (il 27,4%) sono esterni. Nel mese di marzo l’utilizzo della tv digitale terrestre in Italia è arrivato a occupare il 10,8% del consumo tv.

6 commenti su “Digitale Terrestre: la sfida continua”

  1. da un po di tempo non riesco a vedere bene i canali dalhia sono disturbati l’immagine si bloca spesso.scrivo dalla zona di palermo potete aiutarmi

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