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CriticoTv: il Paese delle veline

In questa Italia mortificata e bistrattata da un certo malcostume, dove le famiglie stentano ad arrivare alla fine del mese e con una tv che inneggia al benessere sfrenato, è ormai insita nella gente la cultura dell’arrivismo facile o se volete la voglia di protagonismo spicciolo, che porta molte ragazze ad avere come massima aspirazione quella di diventare velina.

Eccole in fila quindi, rigorosamente accompagnate dai genitori, come accade in questi giorni davanti agli studi Mediaset di Cologno Monzese, per farsi notare, alla ricerca di un attimo di gloria che potrebbe valere una vita. L’opportunità di dare una svolta alle proprie aspirazioni è troppo ghiotta per potervi rinunciare e se un tempo un padre o una madre avrebbero opposto un netto diniego di fronte a una prospettiva simile, ora invece danno la loro benedizione, incoraggiandola.

In fin dei conti che c’è di male a diventare velina? Le due fortunate avranno soldi e gloria, probabilmente si fidanzeranno con un calciatore, per poi ottenere, una volta terminata l’esperienza nel tg satirico di Antonio Ricci, un’importante credenziale per il mondo dello spettacolo, che le vedrà diventare attrici, presentatrici o quant’altro, come dimostrato dalle illustri colleghe Maddalena Corvaglia e Elisabetta Canalis, tanto per citarne un paio.


Quella di divenire famosi è sempre stato il desiderio nascosto di ognuno di noi, ma forse siamo giunti ad un punto di non ritorno, perchè ciò che una volta era malcelato ora appare in tutta la sua evidenza. Credo sia necessario dare una chiave di lettura a quello che sta accadendo, riconducendo il tutto nel concetto più ampio di sembrare invece di essere, motivo della propaganda battente, che arriva da un certo tipo di televisione ormai da diversi anni a questa parte. La stessa tv di cui si imbevono per ore i ragazzi, zeppa di stereotipi spesso deleteri, come l’arrivismo a tutti i costi unito al principio di bello a oltranza, da cui nasce la sempre più dilagante, soprattutto tra le giovani, moda del “ritocchino” chirurgico, al seno e al naso.

Il fenomeno, se da un lato è il sintomo crescente da parte delle donne in particolare, ma anche degli uomini, di mostrarsi belle e perfette come i modelli televisivi, dall’altro testimonia l’insicurezza e il timore di non essere accettati con la propria autenticità che pervade gli animi delle persone. Il messaggio che giunge dalla tv rapido e conciso mette l’accento sull’importante ruolo rivestito dall’aspetto esteriore: se sei di bella presenza, hai buone opportunità di coronare i tuoi sogni di gloria, in caso contrario sei un perdente.

I bei visi, che vediamo in tante fiction tv, dietro cui non c’è un filo di talento, confermano quanto scritto. E’ la cultura spicciola stile Grande Fratello, di cui francamente faremmo volentieri a meno.

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