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Adriano Celentano telefona in diretta a Annozero

Nel corso della puntata di Annozero, condotto da Michele Santoro, dedicata alle elezioni amministrative di Milano, è intervenuto telefonicamente Adriano Celentano. Ecco le dichiarazioni:

Premetto che a me i politici mi stanno simpatici, anche se a volte mi fanno molto arrabbiare. Anche Berlusconi mi sta simpatico, però proprio perché è simpatico è pericoloso, perché poi la gente lo vota e lui ci fa saltare in aria con le centrali nucleari.

Il molleggiato, così è passato ai saluti degli ospiti presenti in studio:

Saluto la Santanché che è bella ed elegante. Saluto i miei amici Gad (Lerner, Ndr) e Ferdinando (Casini, Ndr), con il quale c’è qualcosa su cui non sono d’accordo. Sul modo di costruire le città, queste costruzioni, questo disastro che hanno fatto Berlusconi e la Moratti. Berlusconi è il mandante. La Moratti e Formigoni hanno stravolto il volto di Milano; non è più la bella Milano di Leonardo Da Vinci che era considerata una delle più belle città d’Europa, che non aveva niente da invidiare a Venezia. E poi c’è il problema del nucleare, non so come lui la pensi.

E al leader dell’Udc che ha riposto affermando di essere della stessa idea del “tuo amico Veronesi”, Celentano ha ironicamente ribattuto: “Mi sa che è invecchiato Veronesi”.

Ed ancora il cantante ha proseguito nel suo monologo:

La Marcegaglia ha detto quella frase infelice, ma il fatto eclatante è che l’applauso (il riferimento è all’applauso al manager tedesco della Thyssen Krupp, Herald Espenhahn, condannato a 16 anni e mezzo per omicidio volontario, Ndr) l’ha fatto la gente. E la gente non è uno, la gente sono tanti. In quell’applauso si è avuto il sentore come certi valori che dovrebbero essere sopra di tutto, come la vita, non valgano più niente, ma che è molto più importante non allontanare gli investitori stranieri che salvaguardare la vita degli operai. E questo mi fa pensare che forse la gente ancora non si rende conto che ha con questi due richiami alle urne. In questi giorni non si parla d’altro, tutti dicono che ci vuole un cambiamento, anche il governo lo vuole, ma forse perché nessuno gli ha ancora detto che il primo a essere cambiato è proprio lui. La parola cambiamento è sulla bocca di tutti.

Alla fine Celentano ha affondato il colpo nei confronti del sindaco di Milano, Letizia Moratti:

Ho sempre pensato che sul volto di ognuno di noi si legga quello che siamo, Sì, possiamo cancellarlo, mimetizzarlo una, 15-volte, ma se non sei leale, succede che, pur di non mollare l’immeritata poltrona, sguani le unghie e a tradimento colpisci l’avversario con un’ infamia che non ha precedenti. Ha ragione Bersani quando dice che la Moratti ha tirato fuori la pistola e si è sparata sui piedi.  Quindi come si fa a votare una che si è sparata? Pisapia dovrebbe ritirarla la querela, lui ha già vinto, in tutti i sensi.

A questo punto, Michele Santoro ha ricordato all’ospite in collegamento telefonico che dobbiamo mantenere equilibrio.

Ma alle proteste sarcastiche dei politici di centro-destra presenti in studio, Santoro ha risposto:

Adriano non è imparziale in quello che dice, ma lo è nell’anima. Si può essere imparziali e indipendenti anche avendo ed esprimendo delle idee.

A questo punto il leghista Tosi è intervenuto, laconico:

Ha ragione faccio fatica a capire, in effetti.

Anche la Santanchè, ha tenuto a rispondere a Celentano:

Forse è meglio stare con chi si spara sui piedi  piuttosto di chi è amico di quelli che hanno sparato al cuore.

Celentano, alla fine, ha ripreso la parola per esprimersi ancora più esplicitamente:

E’ l’ultima chance che hanno gli  italiani. Tutti noi, anche la Santanchè, dobbiamo andare a votare contro il nucleare, contro il legittimo impedimento, contro la privatizzazione dell’acqua. Se le sedi sono chiuse, si lasciano i biglietti per terra.

Celentano ha chiuso così il suo intervento, riferendosi a Daniela Santanché:

Anche quando dice cose inutili è carina.

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