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Voyager torna con Machu Picchu, la storia della città perduta

Stasera, alle ore 21.00, su Raidue, torna, col la tredicesima edizione, Voyager: Ai confini della conoscenza. Il programma, condotto nuovamente da Roberto Giacobbo, racconterà i più grandi misteri della storia dell’uomo, intraprenderà indagini sulle civiltà antiche e indagherà su avvistamenti alieni e sulle ultime frontiere dello spazio. Saranno invitati nella trasmissione professori universitari, ricercatori e scienziati, che daranno le proprie opinioni riguardo gli argomenti trattati.

Nella prima puntata le telecamere di Voyager  andranno alla scoperta di Machu Picchu, uno dei luoghi più misteriosi del nostro pianeta: la città perduta, rimasta leggenda per 400 anni, fu scoperta nel 1911 da un giovane archeologo americano. Saranno molti i quesiti a cui Giacobbo e il suo staff cercheranno di dare risposta: rimane un mistero, ad esempio, chi abbia costruito la città e come sia stato possibile erigere una tale megalopoli in un luogo tanto impervio.

Nel corso della trasmissione si indagherà anche sul legame che esiste tra l’uomo e le api, cercando di comprendere alcune frasi di Albert Einstein a riguardo: secondo il grande scienziato, infatti, quando l’ultima ape scomparirà dalla faccia della terra, il destino dell’uomo sarà segnato per sempre.

Verrà affrontato, infine, un argomento che suscita sempre grande interesse negli appassionati di misteri e non solo: l’ Area 51, base militare del Nevada, cosa nasconde? Voyager cercherà di svelare i segreti e stranezze occultate dalle Forze armate americane.

La formula utilizzata, fino ad ora risultata vincente: mistero, storia e mito riusciranno, ancora una volta ad affascinare il pubblico?

2 commenti su “Voyager torna con Machu Picchu, la storia della città perduta”

  1. Ho visto con molto interesse il documentario su Macchu Picchu, dove si può apprezzare alcune nuove ricerche in rapporto con altre grandi civiltà come quella egiziana, ma non sono d’accordo che deliberatamente senza nessuna interpretazione opposta si sia commentata la presenza della figura leggendaria del personaggio di Viracocha, la quale non si puo spiegare in pochi minuti giacchè si tratta di un argomento molto complesso. Trattando in questo modo questo argomento non si fa altro che sostenere l’interesse degli evangelizzatori di quel periodo, poichè queste affermazione legalizzavano la violenza della evangelizzazione violenta e lo sterminio degli indigeni. La fantasia ideologica dei dottrinari cattolici nelle cronache stabiliva addirittura la presenza di san Tommaso e le impronte del suo passaggio per determinati villaggi e addirittura anche la presenza della croce di Gesù nella zona andina, quindi bisogna un’ analisi più approfondita prima di trattare questi temi che sono delicati e di approfondimento sulla storia del Perù.

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