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Servizio Pubblico, riassunto puntata di giovedì 9 gennaio 2014

Il 2014 di Servizio Pubblico inizia tanta carne sul fuoco. Gli ospiti di Michele Santoro hanno parlato di tanti argomenti attuali, dalle polemiche su Saccomanni alle scelte di Matteo Renzi.

L’editoriale di apertura di Michele Santoro, contiene una citazione tratta dall’ultimo film di Martin Scorsese, “The Wolf of Wall Street“:

C’è un virus che avvicina camorristi a ragazze del bunga bunga, gli speculatori ai spacciatori. Nel film di Scorsese Leonardo Di Caprio è un lupo di Wall Street, un personaggio senza scrupoli e senza regole morali. Eppure è un grande seduttore, che ha scoperto l’esistenza di questa voglia segreta nell’animo umano: diventare ricchi. E scommettendo tutto, non lavorando. Il lupo di Wall Street ci spiega che chi vuole diventare ricco veramente ha una strada scintillante davanti a sè: usare denaro per fare altro denaro.

 

Nonostante l’apertura espressamente rivolta contro la classe politica, Renato Brunetta parla di disoccupazione che continuerà ad aumentare fino al 2015. Per fortuna ci pensa Maurizio Landini a ricordare che, attualmente, l’Italia è l’unico Paese in calo. La soluzione sarebbe la ripresa degli investimenti, anche con intervento pubblico. Inoltre, critica duramente il governo Letta, perché vuole intervenire e toglie soldi ai professori, riducendo l bollo solo per le auto di grande cilindrata.

 

Questi ultimi interventi, offrono un ottimo assist per il consueto pezzo di Marco Travaglio:

Nell’agosto 2009 Brunetta, che ci azzecca sempre, vaticinava: ‘Nessun allarme occupazione, il peggio è passato, rischia solo qualche artigiano. Addirittura Berlusconi aveva detto che i ristoranti erano sempre pieni, per non parlare dei bordelli. Ma Saccomanni non è un 40nne, nè un pirla qualunque, è stato voluto a tutti i costi da sua maestà Napolitano. Per gli amici è “Gelatina” o “Saccodanni”. Saccomanni è contrario all’Imu. Infatti ha fatto otto proposte di modifica e le hanno ignorate tutte. Dopo aver tentato di vendere le caserme non si sa bene a chi, e poi le spiagge e gli ombrelloni, Saccomanni passa all’accattonaggio molesto: chiede 150 euro al mese agli insegnanti che ne guadagnano già addirittura 1300, se no poi con tutti quei soldi gli gira la testa e chissà dove vanno a folleggiare.

 

Dopo aver messo in luce le contraddizioni di Saccomanni e Brunetta, ci si aspetta una secca polemica di quest’ultima. Ma Brunetta, probabilmente sedato, tace e interviene solo per sottolineare l’inadeguatezza di Saccomanni. Come mai era così calmo? Avrà forse paura di essere inserito nella lista nera di Berlusconi? Ah no, c’è spazio anche per una critica rivolta a Matteo Renzi, che non ha mai lavorato e – secondo Brunetta – non può certamente parlare di lavoro. Seguendo questa logica, in Parlamento non si dovrebbe mai parlare di lavoro.

 

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