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Aperti i casting di The Apprentice 2

Da qualche giorno, sul sito ufficiale di The Apprentice, sono aperti i casting per selezionare il nuovo cast che prenderà parte alla trasmissione. Anche quest’anno The Apprentice cerca giovani talenti, determinati, con una forte personalità da leader e una grande predisposizione per un lavoro manageriale. A giudicare, scegliere ed eliminare i propri collaboratori sarà sempre lui: Flavio Briatore.

Dopo un fortunato passaggio su Cielo, la seconda edizione di The Apprentice migra su Sky (come è già successo a Master Chef, diventato già un programma cult della televisione italiana). Riuscirà The Apprentice ad ottenere lo stesso successo di pubblico e di critica?  Sul sito ufficiale www.theapprentice.sky.it, dopo aver fatto la registrazione, sarà possibile compilare il form con tutti i dati richiesti. Come in ogni colloquio di lavoro, le selezioni saranno spietate e molto selettive, considerando soprattutto la portata nazionale dell’evento.

 

Quest’anno, con la produzione Sky, il programma ha deciso di apportare diverse modifiche: innanzitutto le puntate saranno più lunghe. Saranno 10 puntate, di durata maggiore, in modo tale da trasmetterne uno a settimana. Tutto il talent sarà ambientato in un’unica azienda  italiana (o forse più di una), consentendo ai concorrenti di affrontare le sfide nello stesso ambiente in cui poi dovranno lavorare effettivamente. O meglio, l’ambiente in cui il vincitore dovrà poi lavorare. Insomma, l’idea di base è di dare un’impronta reale e concreta alla trasmissione (cosa che, francamente, l’anno scorso è mancata parecchio), mettendo direttamente i concorrenti in contatto con il mondo del lavoro. Il resto del gioco resta praticamente invariato: sarà il “Boss”, Flavio Briatore”, a decidere l’esito delle nomination e delle varie eliminazioni.

 

L’esperimento è indubbiamente molto interessante. Sarebbe bello se, per esempio, anche gli studenti italiani venissero messi a contatto con un azienda che fa sperimentare loro le dinamiche del lavoro che desiderano fare. Chissà, riuscirà un programma a trasformare le logiche del mondo del lavoro? La risposta è no, ma sognare non costa nulla.

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