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Sanremo 2010, prima serata live blogging: eliminati Pupo, Filiberto e Canonici, Nino D’Angelo e Toto Cutugno

E’ iniziata la prima puntata del Festival di Sanremo 2010.

La scaletta prevede, in ordine d’apparizione: Paolo Bonolis e Luca Laurenti, Irene Grandi Valerio Scanu, Toto Cutugno, Arisa, Antonio Cassano, Nino D’Angelo e Maria Nazionale, Marco Mengoni, Susan Boyle, Simone Cristicchi, Malika Ayane, Pupo con Emanuele Filiberto e Luca Canonici, Enrico Ruggeri, Sonohra, Povia, Irene Fornaciari con i Nomadi, Noemi, Fabrizio Moro, Dita Von Teese e la presentazione dei dieci interpreti di Sanremo Nuova Generazione.

In attesa di seguire con il nostro live la prima puntata, vi invitiamo a votare il vostro cantante preferito.


21.09Inizia il Festival con Paolo Bonolis e Laurenti che, fra una gag e l’altra, rompono il ghiaccio del Festival. Dopo qualche minuto di musica, intrattenimento e (tante) risate, entra in scena un’emozionatissima Antonella Clerici che approda sul palco grazie all’astronave che si stacca dal megaschermo e che, quest’anno, prende il posto delle fatidiche scale.

Prima di iniziare la gara Antonellina nazionale (dimagritissima) presenta la giuria demoscopica che questa sera deciderà quali saranno i primi 3 eliminati di questa sera.

La prima a rompere il ghiaccio è Irene Grandi con La cometa di Hadley. Irene è davvero in formissima (pure lei è molto dimagrita). Il brano è molto carino, molto radiofonico e davvero un potenziale tormentone. Irene era una delle artiste preferite di questo festival, e avevo ragione. VOTO: 7-.

21.44 – Arriva sul palco Valerio Scanu con Per tutte le volte che, scritta (come noto) da Pier Davide Carone, allievo dell’attuale edizione di Amici. Dirige l’orchestra Beppe Vessicchio. La canzone è molto noiosa, se Scanu era dai bookmakers uno dei favoriti alla vittoria, dico che si sbagliavano di brutto. VOTO: 4+.

21.50 E’ il turno di Toto Cutugno, lui presenta Aeroplani. L’inizio è il medesimo de Un falco chiuso in gabbia, credevo che avrebbe riproposto la stessa canzone. La canzone è mediocre (come tutte, o quasi, quelle presentate da Toto al Festival), però è sicuramente migliore. VOTO: 5.

21.55 – A un anno dalla vittoria di un anno fa con Sincerità, Arisa (con un look totalmente rinnovato) canta Malamoreno. La canzone è nel pieno stile-Arisa: è una bella ballata, che rimane in testa facilmente. Forse più matura (si fa per dire) di quella dello scorso anno. Mentre quella della Grandi è un potenziale, questo sarà sicuramente un tormentone. Sul palco insieme ad Arisa ci sono le Sorelle Marinetti. VOTO: 6 1/2.

22.07 – E’ il momento del primo (grande??) ospite: Antonio Cassano. Non capisco quest’ospitata, totalmente inutile. Due chiacchere (inutili) e via.

Si riparte con la gara, questa volta ad esibirsi è Nino D’Angelo con Maria Nazionale. La canzone è Jammo Ja’. Tipica canzone napoletana, da ballo da sala. Ho bisogno però di un traduttore. VOTO: 5-.

22.19 – Continua molto velocemente (per fortuna) la giostra della musica: tocca a Marco Mengoni con Credimi ancora. Canzone che viagga verso il rock, non è da Sanremo. Le canzoni di questo genere (aimhè) non hanno mai avuto grande fortuna a Sanremo, ma chissà. A me piace da matti, è la migliore fra quelle sentite fino ad adesso. VOTO: 8.

22.22 – Finalmente arriva Susan Boyle, finalmente in Italia. Canta I dreamed a dream, il suo nuovo singolo. Standing ovation, Susan ringrazia. Qualche domanda con la traduttrice, la stessa di C’è posta per te.

Ad 1 ora e mezzo dall’inizio posso finalmente fare un breve bilancio che si racchiude in due aggettivi: noioso e rigido.

22.33 – Dopo una breve pausa si torna sul palco Ariston dove c’è Simone Cristicchi che presenta Meno male, la famosa canzone “su Carla Bruni”. Il brano è qualcosa di nuovo, mette il sorriso: l’arrangiamento è accattivante e dinamico. Più che Cristicchi, sembra Caparezza. VOTO: 7 1/2.

22.38 – Antonellina va a prendere un bellissimo (anzi, no) pianoforte. Serve all’esibizione di Malika Ayane che canta Ricomincio da qui. Aspetto il secondo ascolto, per giudicarla. VOTO: 7-.

22.44 – Ed ecco il trio più chiaccherato del momento: Pupo, Filiberto e Canonici. Come era già stato detto, è un inno all’Italia. Non mi piace proprio (per principio). Bocciati assolutamente. VOTO: 4.

22.50A questo punto doveva essere il momento di Morgan. Antonella dice che la sua droga è il lavoro e la famiglia. Viene letta qualche riga del testo de La sera, canzone di Morgan, scritta per il Festival.

Ritorna sul palco Cassano che si siede al centro del palco insieme ad Antonella per un’intervista. Antonellina mia, io ti apprezzo tantissimo come conduttrice. Probabilmente quest’anno se restavi a casa facevi bingo: questo Festival è noiosissimo (e arriva il primo sbadiglio).

23.10 – Più sciolta e con un nuovo abito la Clerici torna sul palco. La gara intanto continua con La notte delle fate di Enrico Ruggeri. Uno dei miei preferiti, sentiamo. La canzone è mediocre: non ha pregi, nè difetti. VOTO: 7.

23.20E’ il momento dei Sonohra con Baby. In un Festival della mediocrità, la loro canzone non poi così inascoltabile. Anzi, è migliore di tante altre. VOTO: 7.

23.28Ed ecco (finalmente) Povia: la canzone è La verità. La canzone di ci si è tanto parlato, quella dedicata inizialmente ad Eluana. Molto toccante il pezzo. Come sempre l’interpetrazione di Povia è da applausi. La canzone merita, e non avev dubbi: Povia è uno dei migliori, nonostante tutto, cantautore in circolazione. VOTO: 7 1/2.

23.35 – Si continua con l’esibizioni: tocca a Irene Fornaciari coi Nomadi, la canzone è Il mondo piange. Adesso capisco cosa hanno in comune Pupo, Filiberto e la Fornaciari: i Raccomandati. Ma perchè dobbiamo sorbircela sta qui? VOTO: 5 (solo per la presenza dei Nomadi).

23.41 – Ora è il turno di Noemi con Per tutta la vita. Il brano si basa sulla sua particolare voce, ma non è un gran chè, come mi aspettavo. VOTO: 6 1/2.

23.46Ultimo cantante in gara è Fabrizio Moro. Lui fa sempre belle canzoni, e anche questa Non è una canzone merita molto. E bravo Fabrizio. VOTO: 7 1/2.

23.57Il Festival si fa erotico (si fa per dire). Antonoiosa e Cassano presentano Dita Von Tees, che si esibisce in un balletto assai erotico. Ci voleva per svegliarsi dopo una serata monotona. Finito il balletto, ancora qualche domanda con Cassano, ma poi la sua Carolina (la fidanzata) viene per riprenderselo. Bay bay.

Antonella presenta i 10 cantanti della Nuova Generazione, che si esibiranno da domani in poi.

Ma ecco i verdetti. Non passano alla seconda serata: Pupo, Filiberto&Canonici (giustamente), Toto Cutugno (giustamente) e Nino D’Angelo (giustamente). In sala c’è chi applaude e chi protesta: la Clerici dice che c’è pure chi ha abbandonato la sala. Sinceramente credo che la giuria demoscopica questa sera sia stata impeccabile: concordo in pieno con i verdetti.

00.27 Scorrono i titoli di coda, finalmente il Festival che chiude ad un orario decente. Antonellina da l’appuntamento a domani sera, con la speranza che questa Festival abbia una scossa in positivo. Domani potremmo vedere gli ascolti e io faccio già un pronostico: flop assurdo. Buonanotte. A domani.

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28 commenti su “Sanremo 2010, prima serata live blogging: eliminati Pupo, Filiberto e Canonici, Nino D’Angelo e Toto Cutugno”

  1. Fino a qualche giorno fa mi disperavo perché, a causa della mancanza di segnale della tv, pensavo che non sarei riuscita a seguire il Festival (e premetto che l’ho sempre odiato, questo è il primo anno che mi è balenata in testa una preoccupazione del genere). Poi, quando ho scoperto che si potevano vedere i programmi in diretta streaming sul sito della Rai, ho fatto i salti di gioia.
    Bah, Arisa e le Sorelle Marinetti le ho viste. Potrei anche andare a dormire, ma rimango ancora un po’ in attesa di un colpo di scena (ma avverrà?)!

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  2. Mmmh, le altre edizioni non le ho seguite, perciò non posso esprimermi… anche se in realtà mi sono limitata a girare per il web, ed ho seguito poco e nulla, tranne che Arisa e le Sorelle Marinetti. Le adoro! Loro (e Nina Zilli) sono il motivo che mi hanno spinto a desiderare ardentemente a vedere il Festival 😀

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  3. ingiusta secondo me l’eliminazione di nino d’angelo….voi criticate la canzone solo xkè è in dialetto e nn la capite ma racconta della vera realtà di napoli e del meridione….invece secondo voi deve passare cristicchi ke mi fa una canzone su carla bruni???? oppure deve passare una malika ke ha cantato da skifo??

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  4. Non commento Nino d’Angelo perchè non lo capisco (non intendo il dialetto che comprendo, ma il genere musicale perchè troppo limitato “a Napoli”) ma concordo su Cristicchi e aggiungo Scanu, terribile non si può sentire e Cotugno ormai lesso!
    Invece non sono d’accordo su Malika, anche se molto simili tutte le sue canzoni, non è male ha un belllo stile.
    Promuovo sicuramente Marco e Noemi due voci fantastiche con due canzoni belle (si poteva completare il trio con il bravissimo Matteo Becucci, ma non hanno voluto oscurare troppo i vecchi “big”, ingiusto potevano lasciare a casa Pupo e tutta la famiglia reale al completo).
    Infine una riflessione: ma dove sono finiti gli ospiti musicail di una volta? Una volta al Festival si vedevano Ray Charles, i Queen, Tom Jones, Steve Wonder, Sting, Depeche Mode, Lenny Kravitz, Peter Gabriel…e oggi che cosa cavolo centrano un calciatore analfabeta e una spogliarellista con la musica?

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  5. Povia Voto: 5 Escludendo il solito monologo intimo in pieno stile Luca era gay, sorvolando sul crescendo leggermente barbaro e risultato forzato, la canzone è gradevole per la riflessione personale (del solo Povia) su un tema etico di grande spessore. Per chi non l’avesse capito, la prima bugia è proprio nel titolo. Furbone

    Simone Cristicchi Voto: 7 Meno male che c’è Cristicchi. In un Festival soporifero, la canzone di Simone (versione Caparezza) si candida ad essere uno dei tormentoni dell’ultima edizione. Sintetico, conciso, graffiante, il cantautore è riuscito a ricostruire uno specchio fedele della nostra Italia senza cadere nei facili luoghi comuni o perbenismi. Favoloso.

    Irene Grandi Voto: 7 Irene Grandi non si smentisce mai. Un testo apparantamente scontato e di facili pretese supera lo scoglio della mediocrità grazie ad una grinta straordinaria ed energia capillare che sfiora sonorità rock. Un sicuro successo in radio.

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  6. Pupo, Emanuele Filiberto, Luca Canonici Voto: 4 Un testo davvero sconcertante, un trio (molto sperimentale) mal assortito per voci ed intenzioni. Un inno moderno al patriottismo, un affetto verso il nostro Paese che sinceramente sembra troppo forzato e ostentato da Emanuele Filiberto e compagni, tanto da farci rimpiangere l’Italiano di Toto Cutugno. Giusta eliminazione

    Noemi Voto: 7 Un’esplosione di vita, un testo sublimamente semplice e raffinato che la possente voce di Noemi impreziosisce con giochi vibranti e teneri sussurri per imporsi prepotentemente già al primo ascolto. Talento puro.

    Marco Mengoni Voto: 7 Padrone assoluto dell’Ariston, Marco Mengoni è riuscito a sfatare lo spauracchio del “raccomandato” da talento, presentando un pezzo dinamico, di sicuro impatto a primo ascolto, grazie ad una voce calda e una grinta da artista consumato.

    Valerio Scanu Voto: 5 esibizione piatta, brano noiosissimo, la metafora dell’amore di Pierdavide rischia di sembrare un’inutile cantilena, un’ovvietà in musica a metà tra una ninna nanna e una filastrocca mal scritta. Per nulla adatta al timbro vocale di Valerio.

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  7. Nino D’Angelo e Maria Nazionale Voto: 7 Un’esibizione impeccabile per un’accoppiata collaudatissima. Un crudo (ma veriterio) ritratto della gente del Sud raccontato con immagini discrete nate dai racconti delle persone modeste. La scelta di cantare in dialetto napoletano è risultata un’arma a doppio taglio tanto da decretarne l’eliminazione.

    Malika Ayane Voto: 6 Malika Ayane è una garanzia. Tanta tecnica, moderate emozioni. Un puro pezzo sanremese che affossa le potenzialità interpretative
    dell’interprete. La canzone resta troppo a lungo suitoni alti, risultando a tratti noiosa e addirittura fastidiosa.

    Nomadi feat. Irene Voto: 6 Canzone discreta ed emotiva, buona melodia, grinta da vendere, ottima fusione tra Irene e i Nomadi. Peccato che tra tanti interrogativi e riflessioni personali sul futuro del mondo, ci si perda ed il tutto risulta troppo scollegato.

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  8. Sonohra Voto: 5 Il Festival delle ovvietà equamente diviso tra delusioni d’amore e turbamenti per l’assenza della propria amata. Tante parole per arrivare alla solita scontatissima conclusione. Siamo nati per soffrire (d’amore).

    Fabrizio Moro Voto: 7 ascoltare la non canzone di Fabrizio Moro è sinonimo di libertà, espressione, pacatezza, immediatezza. Abbandonate le corde romantiche e smielate, il pezzo convince per lo sforzo creativo di voler fondere rock melodico a messaggi di denuncia sociale. Creativo.

    Arisa Voto: 7 Un pezzo modernamente retrò candidato ufficiale a tormentone radiofonico dei prossimi mesi. La presenza sul palco delle Sorelle Marinetti risulta un binomio vincente, tanto da far risaltare la voce deliziosa di Arisa, meno paperina che mai.

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  9. Irene Grandi: testo banale, non alla portata di Sanremo. VOTO 4
    Toto Cotugno: un testo orrido, poi la sua voca non è più come quella di una volta (sembrava più Pappalardo con il mal di gola) VOTO 3
    Simone Cristicchi: testo bizzarro, poi scrivere una canzone che parli della Premier Dame non è da tutti, mi è entrata subito in mente. VOTO 5,50
    Arisa: Davvero orrenda sia la canzone che il suo nuovo look, poi i suoi coristi sembravano 3 trans. VOTO 2
    Sonohra: con Baby testo davvero semplicissimo, sembra quasi di averla già sentita. VOTO 2
    Povia: testo mediocre, ma lui cerca di conquistare il pubblico parlando delle problematiche attuali per attirare attenzione. VOTO 5
    Marco Mengoni: testo mediocre, ma che entra subito in testa con una sonortità rock, complimenti anche per il suo look, molto dinamico e sicuro di sè sul palco dell’Ariston, il migliore secondo i miei gusti. VOTO 9

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  10. anch io ogni anno ho l’abituine di dare i voti alle canzoni.conivido stranamente questi voti tranne per mengoni a cui ho dato 5 1/2.per me quelli che più meritano sono moro e ruggeri.cmq questo festival veramente noioso come la maggior parte delle canzoni……………………..

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  11. Secondo me i migliori tra i giovani sono Marco Mengoni e Irene Fornaciari, due voci davvero stupende, poi il testo di Irene parla anche delle problematiche attuali che circondano un pò tutto il mondo. Davvero bravissimi!!! 🙂

    A lei darei un bel 8,50

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  12. Simone cristicchi secondo me starebbe bene al Cottolengo, perchè al manicomio neanche ce lo prendono perchè si trova in uno stato troppo avanzato!!!!!!!
    P.S. Ce manca solo che scriva una canzone su Benedetto XVI° o sulla Gelmini!!!! 😛

    BRACCIA RUBATE ALL’AGRICOLTURA!!!

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