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Antonio Maggio: “Farò un’abbuffata di sogni” – L’intervista

E’ pronto per un’abbuffata di sogni, il giovane Antonio Maggio. Tra poco più di due settimane potrà realizzare ben due sogni. Il primo: partecipare al Festival di Sanremo, categoria Giovani, con il brano Mi servirebbe sapere. Il secondo: pubblicare il suo primo disco da solista, in uscita il 16 Febbraio ed intitolato Nonostante tutto.

Quando ti è stata comunicata la tua partecipazione al Festival?

Non ricordo il giorno preciso, ma erano i primi di Dicembre. Mi ha chiamato il mio produttore e ho appreso da lui la notizia. Erano le 9 di mattina, ero in coma vigile (ride, ndr).

Come hai reagito?

Mi sono emozionato. Era un momento che sognavo sin da quando ero piccolo. Il caso ha voluto che fossi solo in casa in quel momento, non avevo nessuno con cui sfogare la mia gioia.

E qual è stata la prima persona che hai chiamato per festeggiare?

Mia madre.

Dopo esserci andato vicinissimo per ben due anni (un anno con gli Aram Quartet, lo scorso anno da solista), quest’anno ti aspettavi di essere scelto?

Quest’anno me l’aspettavo molto meno dell’anno scorso, forse proprio per quell’esclusione. Per questo è stata una notizia doppiamente bella.

Perché hai deciso di presentartii proprio con questo brano, Mi servirebbe sapere?

Non è mai facile scegliere un brano soprattutto quando ne hai pronti una decina, quelli del disco. Essendo autore e compositore di tutti i miei brani e quindi coinvolto in prima persona, trovo molto difficile doverne sceglierne uno. E’ come chiedere ad una mamma di scegliere il figlio migliore. La scelta è stata affettuata dal mio grande staff ed hanno scelto, con il mio consenso, Mi servirebbe sapere. E’ il brano, forse, che rappresenta al meglio il mio universo musicale.

Qual è il messaggio che vuoi trasmette al pubblico con questa canzone?

Il brano parla delle scelte che tutti siamo costretti a prendere nella nostra vita. Spesso sono scelte prese a scatola chiusa perché non sappiamo, quasi mai, a priori se la scelta porterà conseguenze positive o negative. Quindi c’è questo masochismo velato, e forse inconscio, che ci piace tanto. 

Il 12 Febbraio uscirà l’album: Nonostante tutto. Puoi anticiparci qualcosa?

L’album conterrà dieci tracce scritte di mio pugno nelle quali mi racconto e racconto quello che vedo e sento. Sono molto orgoglioso di questo album e sono felice della fiducia che mi ha dato la mia casa discografica. Per me rappresenta un banco di prova molto importante: per la prima volta ho l’occasione di mettermi a nudo dal punto di vista autorale, cosa che nei precedenti dischi con gli Aram non era consentito fare.

Da solista riesci ad esprimerti meglio?

Sono molto più autentico, pur restando fermo il fatto che se oggi sono arrivato fino a qui lo devo anche gli Aram, a cui sono molto grato.

Cosa ne pensi degli altri brani sanremesi dei tuoi colleghi Giovani?

Sono brani molto belli. Faccio i complimenti alla commissione artistica del Festival perché hanno fatto delle scelte che vanno a nozze con il mio modo di concepire la musica. Quasi tutti noi siamo autori dei brani che portiamo al Festival, sono scelte qualitative.

Con gli altri componenti degli Aram sei rimasto in contatto?

Certamente. Abbiamo diviso le nostre strade artistiche, salvaguardando il legame umano che ci teneva uniti. Mi hanno fatto l’in bocca al lupo per questa esperienza e li ringrazio molto.

In un’intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno ti eri scagliato contro Chiara Galiazzo (“La scelta di Chiara Galiazzo mi sembra quanto meno discutibile. Non so come possa essere considerata Big subito dopo la vittoria all’ultimo X Factor” era stato scritto dal quotidiano)…

Non è assolutamente vero. E’ stato riportato tutt’altro di quello che avevo detto io. Devo dire che stiamo parlando di un’artista molto dotata, a cui faccio i complimenti per tutte le cose che sta facendo.

XFactor che tappa ha rappresentato nella tua carriera?

E’ stato il momento più bello e più alto della mia carriera, fino ad adesso. Se vediamo il cast di Sanremo di quest’anno, composto da ben tre vincitori (si riferisce a Marco Mengoni, Chiara Galiazzo e a se stesso, ndr), significa che XFactor ha lavorato bene.

Io sono un caso anomalo. Sono a tutti gli effetti una nuova proposta. Credo di essere l’unico cantante in Italia ad aver vinto un talent show con un’entità artistica e presentarsi adesso con un’altra entità.

Marco, Chiara e gli Aram sono stati portati alla vittoria da Morgan..

Non è un caso. Stiamo parlando di una persona capace di captare il talento. Sono molto grato a Morgan, è un’artista che stimo moltissimo.

Da questo Sanremo cosa ti aspetti?

Realizzerò due sogni nel giro di pochi giorni. Il primo è salire su quel palco. Il secondo è l’uscita dell’album. Farò un’abbuffata di sogni.

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