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Okkupati – a caccia di un impiego

Okkupati torna a prendersi in carico il compito di analizzare l’annoso problema della (dis)occupazione, fornendo dati concreti sulla situazione occupazionale italiana attuale e presentandosi con innumerevoli proposte.

Questa è una di quelle trasmissioni che a un primo sguardo finisce, senza passare dal via, nella categoria “utili”. Parte il 15 Giugno la decima edizione, varata su Rai 3 alle 12.45.

Nomi e volti del programma sono noti: scritto da Romano Benini per Palomar Endemol per la regia di Linda Tugnoli; la conduzione è invece sempre nelle mani di Federica Gentile.


La dedizione di una particolare categoria di assidui ricercatori di lavoro appare particolarmente tenace, e apparentemente efficace nel proporre un giudizio equo sull’effettiva utilità di Okkupati.

Si tratta di una trasmissione fondamentalmente divisa in quattro macro-sezioni, ciascuna delle quali è un servizio sul lavoro; in altre parole, l’annoso mondo del lavoro viene raccontato attraverso le parole della gente comune.

Le linee guida delle quattro parti riguardano i servizi per l’impiego, il mercato del lavoro, le opportunità formative e le professioni. L’orientamento al lavoro e i centri per l’impiego sono sotto il “mirino” della trasmissione da un punto di vista analitico.

Le esperienze in campo lavorativo, si sa, non sono sempre rosee, anzi, ma l’obiettivo di Okkupati è quello di fornire, senza troppe drammatizzazioni, un quadro coerente in cui il cittadino possa riconoscersi e possa collocarsi.

Vengono quindi proposte analisi su alcuni specifici tipi di lavoro, nonché commenti e dati sulla situazione dell’imprenditoria in Italia; si hanno in questo modo alcuni fondamentali chiarimenti sulla direzione da prendere nell’atto di intraprendere una specifica attività.

Sono inoltre presenti spazi destinati ad avere un vero e proprio ruolo di annuncio di lavoro, ai quali gli spettatori possono appellarsi alla ricerca del proprio lavoro.

La trasmissione è generica e rivolta a tutti, non potendo in alcun modo soddisfare effettivamente le esigenze di tutti si limita a proporre in guisa di “bando” le eventuali strade lavorative, in numero limitato ma con dovizia di particolari.

Al di là della cornice, ho cercato di capire come i diretti interessati percepiscono il programma e la sua utilità, leggendo commenti qua e là, e mi sono reso conto che ci sono opinioni contrastanti.

Qualcuno ritiene il tutto della massima utilità, qualcun altro sostiene di non aver ricevuto risposta dalle aziende contattate attraverso Okkupati. Il problema, come dicevo, è che Okkupati fa quello che può, divulga, e questo è già molto.

Okkupati cerca di creare una rete, connessioni tra le persone e i posti di lavoro, si tratta di connessioni potenziali, ovviamente, che non sempre vanno a finire in un impiego che si realizza o in un’impresa che nasce, ma il concetto di diffondere informazione non può che essere giudicato in modo positivo.

Considerate il fatto che esiste un sito che ulteriormente diffonde informazioni sulle imprese e su possibili posti di lavoro, “acceso” ventiquattro ore su ventiquattro.

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