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Le Iene, Nadia Toffa si occupa ancora della Terra dei Fuochi

Nadia Toffa torna a parlare del caso della cosiddetta Terra dei Fuochi, nelle scorse puntate de Le Iene abbiamo visto le interviste fatte a Carmine Schiavone, che ha rivelato dove venivano scaricati i rifiuti tossici.

Nessuno è al riparo e i tumori sono sempre in aumento, “Tutti sapevano ma nessuno ha fatto niente“, recita il titolo del servizio, che si apre con Roberto Mancini, un poliziotto che per anni si è occupato del traffico illegale di rifiuti tossici della camorra ed è stato sui siti tossici segnalati da Schiavone ed oggi, come molti altri suoi conterranei, lotta contro una brutta malattia. Massimo Scalia invece è il Presidente della Commissione Parlamentare sul ciclo dei rifiuti che è stata istituita nel ’97, a lui Schiavone aveva raccontato dov’erano stati versati i rifiuti tossici. I documenti sono sempre stati conosciuti, nonostante per 16 anni non se ne sia parlato e siano stati definiti un Segreto di Stato, ma a fare le spese di tutti questi anni di indifferenza sono principalmente i cittadini.

Massimo Scalia aveva già cercato di fare qualcosa:

Fummo così sconvolti che suggerii che tuttaquell’area venisse inserita tra i siti di interesse nazionale per essere bonificati, 1997. Qui è responsabilità dei governi che si sono succeduti sia a livello nazionale che a livello territoriale, si doveva fare già da 16 anni.

Ovviamente oggi, a parte i danni già avvenuti, i costi saranno molto più alti e la tragedia c’è già stata. Roberto Mancini ha visitato ed esaminato i luoghi contaminati, nel 2002 gli è stato diagnosticato un tumore ed è praticamente certo che sia collegato al lavoro che ha svolto, il Ministero dell’Interno l’ha risarcito con soli 5000 €. L’indagine condotta per la Criminalpol a quanto pare è sparita, perché era di contrasto per qualcun altro e ad oggi nessuna di quelle aree è stata messa in sicurezza. Nel 2000 l’ARPAC ha effettuato delle analisi dichiarando che sia l’acqua che la terra non erano contaminate, ma negli anni successivi le analisi sono state ripetute, smentendo le precedenti, perché i livelli delle sostanze tossiche, in particolare metalli pesanti (mercurio, arsenico e piombo) erano altissimi.

Le alternative sono due: o smettere di coltivare la terra e aiutare i contadini e le persone rimaste senza guadagni o bonificare l’intero territorio; la seconda opzione sarebbe quella meno dispendiosa ed anche la più sensata, dopo il polverone che è stato sollevato, lo Stato farà concretamente qualcosa? Probabilmente è ancora “troppo presto” per loro o, peggio ancora, la camorra potrebbe interferire nuovamente

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