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Nati liberi, su Raitre quattro prime serate in compagnia di Licia Colò

Questa sera alle 21.30 su Raitre, va in onda  Nati Liberi, il nuovo programma tv realizzato da Licia Colò, Antonella Serantoni e Vincenzo Arnone, la regia affidata a Daniele Cerioni e condotto dalla fantastica Colò.

La trasmissione, che andrà in onda per quattro settimane, ci porterà direttamente nella Riserva dello Yellowstone Park, fino al Nepal attraverso i documentari della National Geographic.

Licia Colò ci darà una mano per rispondere a domande e formularne delle altre, ed aiutata dallo spirito guida leone, che sarà presente anche all’ interno dei filmati, la conduttrice cercherà di aiutarci a valutare cosa realmente ha fatto di buono la tecnologia e quale prezzo dobbiamo pagare per il progresso.

In ogni puntata verranno mostrati filmati facenti parte della serie di documentari Gone to save the planet, sulla vita e la sopravvivenza dei lupi (come nel caso della puntata di questa sera), ma anche dei ghepardi, delle scimmie e su come poter salvaguardare il loro habitat naturale.

La puntata odierna ci racconterà la storia di un branco di lupi reintegrati della riserva di Lamar, quella di un falco pellegrino e, infine, ci accompagnerà in Nepal per vedere i tentativi di alcuni ricercatori che vogliono salvare il rinoceronte nero, preso d’assalto da bracconieri per il suo corno prezioso.

9 commenti su “Nati liberi, su Raitre quattro prime serate in compagnia di Licia Colò”

  1. Il mio non è un commento, ma una richiesta di aiuto. Purtroppo, per motivi di lavoro, ho perso la seconda puntata del programma Nati Liberi e non so come fare per vederla. mi potreste aiutare?
    Grazie,
    Licia.

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  2. Programma scontato nelle immagini, nei contenuti.

    Come sempre in Italia (al contrario che in Inghilterra, in Francia e tutti i paesi Europei) questi programmi invece di presentarli un Biologo, li presenta una persona totalmente incompetente e priva di conoscenze Scientifiche (e si vede, come si vede riguardo la Sigra Licai Colò). L’ unico decente programma in Italia a tale scopo (come quelli fatti dalla BBC, ABC) risulta essere Missione Natura su LA7 dove chi lo presenta è un Biologo (Dr Vinecenzo Venuto) e un Biologo Erpetologo Dr Austin Stevens.

    La cosa buffa, oltre tutto è che la puntata di ieri (26-12-2009) ha spacciato un filmato come unico nell’ essere trasmesso -quello dei 2 ragazzi che riincontrano a distanza di anni in una riserva naturale un leone rilasciato dal marito della scrittrice Sud Africana da cui è stato tratto un film negli anni ‘ 70 sulla reintroduzione in Natura del primo leone femmina, vorrei far notare alla Sig.ra Colo’ che il marito era un Biologo laureato a Oxford- come fosse la prima volta che fosse trasmesso, in realtà, tra TV reti regionali e private sarà la 18esima volta.

    In ultimo e questo è buffo, considerando che tutte le piante, animali sia selvatici che domestici sono stati scoperti da Biologi a partire dal 1700 a oggi, quindi coltivati, allevati, fatti riprodurre, curati, mentre non esiste un solo animale ne pianta che sia mai stata scoperta da un veterinario (considerando che la prima facoltà di Biologia -divisa in Zoologia, Botanica- nacque a Oxford nel 1308) quellla di veterinaria nacque ben 600 anni dopo quella dei Biologi e che le conoscenze dei veterinari (visto che trattano una trige -quando possono toccarla- come un gatto) sugli animali esotici sono totalmente nulle (i veterinari sono scarsi enormemente) il loro mondo non va oltre il gatto, cane, suino al massimo bovino, pero’ la Sig.ra Colò è molto attenta a chiamarli veterinari, mentre quando riguarda i Biologi (Scienziati).

    Veramente il peggiore programma naturalistico a cui abbia ma assistito e la peggiore presentatrice mai vista.

    Sinceramente
    DrSc Giuliano Russini
    (Biologiste Zoologiste, Zootechnique, Zoobiologiste-Ecopathologiste faune sauvage) director scientificque Jardin Zoologique private, France

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  3. Quando ho visto il promo alcune settimane fa non vedevo l’ora di assistere alla prima puntata e in particolar modo al servizio sui lupi di Yellowstone e purtroppo ti devo dire che nonostante tutti i sacrifici che ho fatto e sto facendo per cercare di lavorare per la conservazione di questo mammifero, per la prima volta ho percepito quell’alone di ferocia quasi medievale che è stato utilizzato per giustificarne lo sterminio e mi sono sembrati quasi “cattivi”.
    Mi è capitato qualche volta di guardare dei documentari su Sky e ho notato che la tendenza è quella di costruire storie da film e montare una serie di sequenze con individui palesemente diversi e descritti come un unico individuo. Ma ciò che trovo veramente sbagliato è attribuire dei comportamenti umani come amore o spietatezza agli animali che invece per fortuna di umano non hanno nulla e vivono in base alle regole della natura e con intelligenza.
    Capisco che i documentari siano statunitensi ma si può lavorare sui testi.
    Inoltre la narrazione è un po’ ostentata con enfasi posta al termine di ogni frase, quasi teatrale e contribuisce a trasferire emozioni umane al comportamento animale.
    Alcune volte i testi sembrano fiabe per bambini, ad esempio la frase nel documentario sulle megattere :”poi fanno una cosa straordinaria, cominciano a cantare” o “le salpe, minuscole creature che vivono insieme”.
    Le musiche poi sembrano più adatte a sottolineare scene emozionanti di un film e i rumori e i vocalizzi che dovrebbero far sembrare la scena reale hanno un volume molto alto e insieme a narrazione e musiche sono faticose da seguire e distolgono dal significato di ciò che si sta guardando.
    Mi rendo conto che con la spettacolarizzazione si cerchi di catturare più pubblico possibile perché oggi valgono le leggi del mercato, ma visto che Raitre è l’ultimo baluardo della buona televisione con un pubblico sì di nicchia ma affezionato, forse se ne può fare a meno.
    Il mondo animale è di per sé spettacolare e gli animali vengono inseriti in un contesto che non è il loro e secondo me non fa altro che allontanare le persone che, se ne sono attratte, è proprio per la mancanza di costruzione e per il senso di libertà e legame con la realtà (che è la natura).
    Ho invece apprezzato molto il documentario sullo studio del volo dei rapaci, forse perché più tecnico.

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