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Che dio ci aiuti in tv, ma sul web c’è Lib

Le webserie saranno le fiction del futuro? In momenti di crisi economica, le grandi produzioni televisive che da sempre si sono dedicate alle fiction oggi sperimentano un nuovo linguaggio: quello delle webserie. E mentre su Rai 1 va in onda Che Dio ci aiuti 2 con Suor Angela, sul web è partita una nuova serie ad altissima tensione che rivolta ai giovanissimi. Lib, la prima webserie realizzata da Publispei, con protagonisti Micol Olivieri e Niccolò Centioni.

 

I giovani attori, famosi al grande pubblico per i personaggi interpretati ne I Cesaroni, Rudi e Alice, si sono ritrovati sul set. Questa volta è quello di una webserie: leggero, low budget e qualitativamente importante allo stesso tempo. La storia è stata scritta con grande maestria, considerando la fruizione tipica del mezzo. Ogni puntata, infatti, non dura più di tre minuti e si interrompe in un momento topico, lasciando viva l’attesa del prossimo episodio. Un linguaggio sperimentale, una sfida. Non è semplice infatti scrivere la struttura di una puntata della durata tanto breve, che sia funzionale a una forte serialità e fidelizzazione del pubblico.

Peppe Toia è il giovane e promettente regista di Lib, la webserie che è stata scritta da Federico Favot, head writer de I Cesaroni. Nella webserie Lib riveste un ruolo fondamentale la musica,  cosa inusuale nelle fiction italiane. La colonna sonora, composta e realizzata da Luigi Maiello, fa da collante emotivo alle immagini e ai repentini cambi di umore e situazioni. Per vedere il primo episodio di Lib cliccate qui.

Lib si rivolge a un target di giovanissimi. E i fans di Rudi e Alice ne I Cesaroni sono felici di ritrovarli di nuovo innamorati… anche se in un’altra storia, che ha tutto il sapore di un Twilight made in Italy. Tanti i misteri e gli interrogativi che si susseguono di episodio in episodio. Lib non è una webserie fine a se stessa, ma è figlia di una innovativa strategia di maketing. Realizzata da Publispei per Poste Italiane ha lo scopo di promuovere un prodotto di Poste Mobile per i giovanissimi, un modo inedito e originale di product placement. Sembra un’iniziativa davvero originale e lungimirante, in un momento in cui gli investimenti pubblicitari nel settore audiovisivo diminuiscono così come i fondi per produrre fiction televisive.

 

 

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