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Paul Haggis: il regista premio Oscar arrestato in Italia

Lo sceneggiatore e regista canadese premio Oscar Paul Haggis è stato arrestato a Ostuni, nel sud Italia, con l’accusa di violenza sessuale e lesioni personali aggravate presumibilmente inflitte a una donna ancora non identificata che ha sporto denuncia. Haggis, che ha scritto “Million Dollar Baby” e ha co-scritto e diretto “Crash“, per il quale ha vinto entrambi un Oscar. Non è la prima volta che il regista è accusato di stupro, infatti su di lui pendono altre due denuncie rimandate in giudizio a causa del covid.

Secondo numerosi resoconti della stampa italiana e una nota della Procura della vicina città di Brindisi, Haggis è accusato di aver costretto una giovane donna “straniera” (cioè non italiana) ad avere rapporti sessuali nel corso di due giorni ad Ostuni, dove avrebbe tenuto diverse masterclass all’Allora Fest, un nuovo evento cinematografico lanciato dalla giornalista italiana di Los Angeles Silvia Bizio e dal critico d’arte spagnolo Sol Costales Doulton che si terrà a Ostuni dal 21 giugno al 26 giugno. Bizio ha confermato che Haggis è in arresto.

Secondo la legge italiana, non posso discutere le prove“, ha detto in una dichiarazione l’avvocato personale di lunga data di Haggis Priya Chaudhry. “Detto questo, sono fiduciosa che tutte le accuse saranno respinte contro il signor Haggis. È totalmente innocente e disposto a collaborare pienamente con le autorità in modo che la verità venga fuori rapidamente“. In una dichiarazione The Allora Fest ha affermato di aver “appreso con sgomento e shock la notizia che Paul Haggis è in custodia per presunte violenze”. I direttori del festivalhanno immediatamente provveduto a rimuovere qualsiasi partecipazione del regista dall’evento” e “allo stesso tempo, esprimono piena solidarietà alla donna coinvolta“, hanno aggiunto.

Secondo un rapporto della polizia italiana, la presunta vittima, dopo essere stata aggredita, è stata portata da Haggis all’aeroporto Papola Casale di Brindisi e lì lasciata venerdì mattina alle prime luci dell’alba, nonostante le sue “precarie condizioni fisiche e psicologiche”. In aeroporto la presunta vittima di stupro, in “stato confuso”, secondo il verbale, è stata assistita dal personale aeroportuale e dalla polizia di frontiera che, dopo aver prestato i primi soccorsi, l’hanno accompagnata negli uffici della squadra mobile di polizia italiana. unità. Gli agenti di polizia hanno poi portato la donna all’ospedale A. Perrino di Brindisi, dove è stato messo in atto il cosiddetto “protocollo rosa” italiano per le vittime di stupro. Sicuramente bisogna far chiarezza, ma per una persona coinvolta in più casi del genere forse è il caso di approfondire bene.

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