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Vieni via con me: il programma di Saviano e Fazio tagliato perché scomodo?

Vieni via con me, il programma condotto dall’inedita copia Fabio Fazio – Roberto Saviano, che dovrebbe essere trasmesso da Raitre il prossimo autunno, potrebbe non andare mai in onda o essere dimezzato: Repubblica rivela che le quattro puntate ideate potrebbero diventare due a causa degli argomenti che lo scrittore di Gomorra vorrebbe trattare.

In prima serata Saviano vorrebbe dedicare una puntata a Piergiorgio Welby, il malato che chiese e ottenne la sospensione dell’alimentazione forzata per morire, una alla ‘ndrangheta, una sulla ricostruzione post terremoto in Abruzzo e una alla vicenda dei rifiuti in Campania. Se dovessero saltare queste ultime due Fazio e Saviano non andrebbero in onda nemmeno con le prime due, visto che riterrebbero incomprensibile il rifiuto della Rai.

Da Viale Mazzini pare sia confermata l’ipotesi del taglio:

Vediamo. Dobbiamo coordinare i programmi su tutte le reti. Forse andranno due puntate quest’anno e due l’anno prossimo.


Una simile scelta non piace né a destra né a sinistra: Filippo Rossi, direttore di Ffwebmagazine (testata online della fondazione FareFuturo di Gianfranco Fini) esordisce così nel suo editoriale:

Speriamo che non sia vero. Perché non è un bel paese quello in cui la propria televisione pubblica, la televisione di tutti, decide di tagliare un evento culturale prima che mediatico come la trasmissione di Roberto Saviano. Significa che lo Stato abdica alle sue funzioni per accontentarsi di nani e ballerine, di zerbini e di veline.

Leoluca Orlando, portavoce dell’Italia dei Valori, rilancia:

Berlusconi ordina e Masi esegue. Il cavaliere aveva detto che Saviano fa cattiva pubblicità all’Italia e il direttore generale della Rai ha subito recepito l’indicazione tagliando le puntate del programma con lo scrittore campano che ha denunciato con coraggio e a rischio della propria vita il sistema criminale camorristico. Masi ha ragione queste cose non succedono neanche in Zimbabwe. Fra l’altro, una delle puntate che Masi ha tagliato, guarda caso, riguarda proprio la ricostruzione del post terremoto all’Aquila. Questa e’ censura. Ormai il presidente Garimberti e i membri del Cda Rai dell’opposizione non possono più nascondersi dietro un dito. La misura e’ colma. La Rai non e’ di Berlusconi ma di tutti coloro che pagano il canone. A loro dovrebbe rispondere Masi, non all’inquilino di Palazzo Chigi. Siamo arrivati al paradosso che l’ideologo di Forza Italia, condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa, il senatore Marcello Dell’Utri, può andare tranquillamente in televisione, un giornalista che vive blindato per il suo coraggio civile no.

4 commenti su “Vieni via con me: il programma di Saviano e Fazio tagliato perché scomodo?”

  1. Tutto scontato ,quale è la novità : Saviano ? brutte copie che continuano a riportare triti e ritriti pensando di fare chissà quale innovazione nel paliinsesto della Rai che ancora vi da voce : Grandi nel dare voce a questa storia di eutanasia ,che colpisce i cuori ! Piccoli perchè non avete dato voce in questo momento a un ragazzo al di la dell appartenza che non era un drogato ,non aveva precedenti penali : era solo uno comune che non chiedeva niente :aveva tutto ,Mio caro Fazio per essere credibile dovevi rispettare un cittadino italiano : ti schifo per non dare niente ai giovani :perchè continui a prendere soldi e parlare solo di una falsa politica che continua solo a dare addosso a gente che ormai ha fatto il suo tempo proprio come te ! Non ci sbomballare più con queste trasmissioni retoriche piccolo puffo che riesci solo a farmi sorridere con la Litizzetto ; a Saviano dico che avrebbe fatto più bella figura a non prendersi gloria su quello per cui ha lottato : doveva finirla lì

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  2. Rammaricato per l’autogol che avete realizzato trattando il tema ” SCIASCIA “. Ricordo innanzitutto che potreste avere qualche lume su SCIASCIA , leggendo il suo ultimo libro: un testamento ” A FUTURA MEMORIA- se la memoria ha un futuro “. Una raccolta di 31 articoli pubblicati tra il 1979 ed il 1988 su La Stampa, Il <corriere , l'Europeo…..

    Giorgio Bocca, spesso in conflitto con Sciascia, ha infine scritto: " L'unico che, per intuito di letterato, arriva alla verità, è SCIASCIA….il giornalista che, per primo, si è occupato in termini concreti della lotta alla mafia con proposte di misure legislative prima mai prese in considerazione…e mai adottate "
    Clamosrosi gli attacchi che gli portò Nando Dalla Chiesa, con un articolo su La Repubblica , il 20 febbraio dell' 83. Cose che gli amici di Sciascia giudicarono " deliranti…cose dell'altro mondo ".

    Poi l'articolo sul Corriere del ( 10 gennaio 1987 ): I Professionisti dell'Antimafia ", che si chiudeva con un perentorio…. In Sicilia,per far carriera in Magistratura, basta far parte di processi di mafia.

    Ma già dopo che Pino Arlacchi ebbe scritto un articolo in cui affermava che "….la mafia ha una grande liquidità di capitali, che ora richiedono la mobilitazione di competenze finanziarie molto elevate…." ( 10 luglio 1982 ) Sciascia propose il Teorema " Nuova Mafia e Grande Finanza "

    Fu attaccato da Tutti e molti amici lo abbandonarono. Nel PCI solo Emanuele Macaluso ed il giovane Piero Fassino lo difesero. Poi Pannella.

    Credo che Fazio debba invitare Emanuele Macaluso a dire la VERITA' su SCIASCIA.

    E che Saviano, che oggi noi riconosciamo come un coraggioso " letterato " che fa guerra alla Criminalità, debba chiedere scusa alla memoria di quello che è stato il più grande …..

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