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Tv di qualità? Un’utopia. Cos’è la qualità? Perché non la si ricerca?

La qualità televisiva in Italia è un’utopia? Non avendo ancora il qualitel, non possiamo dirlo con certezza, ma se risulta difficile definire cos’è la qualità, non è così difficile avere un’idea di cosa non la rappresenta.

Umberto Eco, intervistato dalla tv Svizzera, ha definito la televisione italiana simile a La Corrida: sulle nostre reti vanno avanti i dilettanti allo sbaraglio (il non famoso, lo sconosciuto, l’anonimo mediocre) e i nostri programmi si fondano sul sadismo. I reality show, come La Talpa o L’isola dei famosi, dunque, non sono tv di qualità.

I più potrebbero sostenere, che qualità è uguale a cultura, quindi, qualsiasi cosa ruoti attorno ad un argomento culturale è qualitativamente valido. Non è così: un esempio? Einstein. I nostri lettori sono stati bravissimi a segnalare numerosi errori e con educata indignazione, fra mail e commenti, li hanno fatti presenti. Il pubblico è stato più veloce della critica ad attaccare la fiction di Liliana Cavani, che si è espressa solo alla fine della miniserie, definendo l’Einstein di Raiuno come “un bamboccione da filmetto coniugale”, “Einstein tronista” (Stefania Carini, Europa) o “Einstein ha lo spessore della carta velina e l’intarsio di una soap americana” (Antonio Dipollina, Repubblica). Einstein non è qualità.

Altri potrebbero pensare, che se ci fossero persone illustri e importanti nei programmi, se ne guadagnerebbe in qualità, ma non è così: se, come accade nella televisione italiana, l’ospite presenzia solo per presentare il suo ultimo lavoro (un libro, un film, una canzone) o per dire due stupidate, solo perché pagato, non c’è qualità.

Chiudiamo con una dichiarazione di Luca Tiraboschi a La Stampa, che spiega chiaramente, perché in Italia non c’è la così tanto desiderata qualità (parola di cui ho volutamente abusato nel post):

Domanda: La sua è una rete rivolta ai giovani, lei si pone un problema educativo?

No, qui si fanno trasmissioni in cui mettere pubblicità. Noi garantiamo agli investitori circa tre milioni di spettatori mentalmente giovani.

Non credo si debba aggiungere altro.

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