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Tg2: slittano le nomine, Mario De Scalzi direttore ad interim

Sono state rinviate alla prossima settimana le nomine del nuovo direttore del Tg2 e dei vicedirettori del Tg1. Il Cda ieri mattina ha deciso di prendersi sette giorni di tempo per approfondire le proposte, in particolare quella del direttore generale della Rai Mauro Masi, che aveva proposto in un pacchetto di nomine quella di Susanna Petruni alla guida del telegiornale di Raidue.

Nel frattempo la direzione del Tg2 continua a essere affidata ad interim al vicedirettore Mario De Scalzi (proposta approvata con sei voti a favore e tre contrari).

Il consigliere Rodolfo De Laurentiis (UDC) non ha gradito la nomina di De Scalzi ad Interim:

Impugnerò la delibera del Cda sulla nomina del direttore del Tg2. La mia richiesta di impugnazione della delibera – spiega il consigliere – non ha nulla a che vedere con la persona di De Scalzi ma è dovuta mancato rispetto del regolamento, il quale prevede che le proposte di nomine vengano portate all’attenzione del Cda almeno 24 ore prima, cosa che non è avvenuta.

Il Presidente della Rai Paolo Garimberti ha commentato:

Sono particolarmente lieto che oggi non si sia proceduto con nomine che avrebbero lacerato il Cda. E’ stato un comportamento responsabile che ci consente di avere ancora tempo per giungere a scelte ampiamente condivise. Non capisco invece francamente – perché mi appaiono piccole e sterili – le polemiche per l’affidamento temporaneo del Tg2 al vicedirettore anziano, visto che era una testata che aveva urgentemente bisogno di un responsabile ai sensi di legge. Tra l’altro è una prassi seguita spesso nei Tg e al Tg2 addirittura nelle stesse modalità prima dell’arrivo di Orfeo. Si tratta di un interim che spero si possa risolvere presto con una nomina all’unanimità del nuovo direttore.

Il segretario Usigrai Carlo Verna si dice soddisfatto:

Anche in Rai può vincere il buon senso. Il ritiro delle nomine proposte dal dg Masi con un’inaccettabile logica spartitoria rappresenta un punto a favore dell’azienda del servizio pubblico e di tutti coloro che continuano a credere nella possibilità di farla crescere riformandola.

[Foto: Il Mattino]

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