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Il successo è solo questione di “santi in paradiso”?

Talento e successo, connubio spesso privo di dialettica senza alcune componenti esterne, fortuna compresa, che lo favoriscano. Come le migliori coppie che si rispettino l’idillio spesso può interrompersi per i fattori più illogici. Qualche giorno fa leggevamo l’intervista che Luca Zingaretti ha rilasciato al settimanale A, in cui dichiara che per un ruolo importante fu rifiutato dalla Rai perché non raccomandato, aggiungendo:“Quel funzionario è ancora al suo posto“.

L’amaro sapore della sconfitta non ha demoralizzato il bravo attore, che grazie alle sue qualità è diventato il protagonista di una delle fiction più seguite nel panorama televisivo italiano, Il commissario Montalbano, molto apprezzata anche all’estero, ma quanto ha dovuto patire? Per quale motivo l’indubbio estro di tanti attori deve essere legato indissolubilmente alla simpatia o meno con il funzionario di turno? Ne sa qualcosa Fabrizio Frizzi per anni nell’ombra perché poco apprezzato dall’ex direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce e che solo ora dopo il cambio della guardia alla direzione del primo canale Rai, grazie al trionfo de I soliti ignoti tornerà la prossima stagione a respirare l’aria del sabato sera.

Nel mondo dello spettacolo come in tanti altri ambienti, le pubbliche relazioni sono indispensabili, ma che si debba subire le intemperanze di qualche superiore o peggio procacciare la benevolenza di chicchessia per fare strada sembra quantomeno assurdo, sebbene, legge in vigore non scritta, chi non sia figlio d’arte o non abbia la giusta lettera d’accompagno è destinato a restare nell’eterno oblio, il destino che accomuna tanti giovani desiderosi di farsi strada con le proprie forze in un società dove il concetto di meritocrazia appare ormai lettera morta.

Raiuno? Da quando c’è Del Noce non ci ho messo più piede. Piuttosto lavora Pupo, ma io no. La priorità di Fabrizio, appena arrivato alla guida della rete, era quella di portare Giletti a Raiuno: non mi potevo aspettare molto. Del Noce ha personaggi che ama e altri no, insiste con la Ventura e ha dato diversi programmi a Lopez, andati male. Per carità, ha anche fatto cose buone. Adesso che c’è il rimpasto spero che arrivi un direttore che mi stimi, se no mi toccherà fare altri anni di purgatorio“. Le parole di qualche mese fa sono di Giancarlo Magalli uno che non la manda certo a dire, esiliato da Raiuno per i dissapori con Del Noce.

Tempo fa anche la pluridecorata della televisione Antonella Clerici ebbe qualcosa da dichiarare a proposito di certe raccomandate di lusso della tv:“Abbiamo tutte una lunga gavetta e professionalità alle spalle. Abbiamo lottato per ottenere quello che volevamo. Adesso, già agli inizi della carriera, molte si trovano ad affrontare un programma serale. Non lo ritengo giusto, perché è importante avere una preparazione alle spalle”. Ben detto cara Antonella per apprezzare il dolce bisogna conoscere pure il salato, ma in tanti non ne vogliono proprio sapere.

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