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Frequenze tv, il beauty contest non ci sarà

Il beauty contest non ci sarà. Il governo, infatti, nella giornata di ieri ha approvato due ordini del giorno di Lega Nord, Idv e Pd che impegnano l’esecutivo ad effettuare una gara onerosa per l’assegnazione delle frequenze del digitale terrestre. Il precedente governo Berlusconi, invece, aveva deciso per il beauty contest, cioè per non effettuare un asta per l’assegnazione delle frequenze televisive (quindi niente compensazione economica), favorendo così nei fatti Rai e Mediaset. E le polemiche per il conflitto di interessi del premier erano fioccate.

Anche il governo Monti inizialmente sembra convinto di affidarsi al beauty contest, facendo sospettare i più maliziosi sul fatto che tale scelta fosse una sorta di contropartita offerta da Berlusconi per potersi dimettere e lasciare spazio ai “professori”. Gli ordini del giorno accolti prevedono che il governo si impegni ad

annullare il bando di gara per l’assegnazione di diritto d’uso di frequenze in banda televisiva ed il conseguente disciplinare di gara, che finirebbe per implementare a titolo gratuito la già rilevante detenzione di frequenze di soggetti già operanti.

Photo Credits | Getty Images

 

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