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Digitale Terrestre in Piemonte, la situazione è disastrosa

In questi giorni continua il passaggio dall’analogico al digitale in Italia (attualmente ne è interessato l’Alto Adige) e in concomitanza proseguono le polemiche: ieri il vicepresidente della commissione di Vigilanza Rai Giorgio Merlo ha rilasciato una nota in cui parla del passaggio al digitale in Piemonte e descrive la situazione attuale come “disastrosa”:

Ci voleva poco a capire che il passaggio dalla tv analogica a quella digitale avrebbe creato sconquassi generalizzati se non veniva governato con cura e attenzione l’intero passaggio. Infatti, dopo oltre 30 giorni dallo spegnimento totale delle trasmissioni analogiche con il coinvolgimento di oltre 900 comuni, il Piemonte si trova in una situazione disastrosa. E’ perfettamente inutile aggirare l’ostacolo. I responsabili devono dire come si esce da una situazione che ormai è insostenibile. Il viceministro delle Comunicazioni, proprio a Torino, aveva confermato e rassicurato che si stava lavorando per appianare una situazione che già si annunciava tempestosa. Così non è stato. E oggi in Piemonte ci si trova di fronte a decine di impianti non conosciuti con antenne messe da Comuni o Comunità montane per potenziare i segnali per i residenti.

Merlo si augura che il disservizio e il caos si interrompa con interventi concreti e non con propaganda, perché c’è il rischio, aggiunge:

Di creare le condizioni per interrompere lo stesso pagamento del canone Rai da parte di cittadini onesti che non sopportano più questa situazione.

Per ora si muove l’assessore alle Politiche per l’innovazione della Regione Piemonte, Andrea Bairati:

Stiamo da tempo lavorando per individuare strumenti che potranno sostenere la transizione al digitale terrestre con una copertura finanziaria adeguata alle esigenze del sistema. L’intervento comprenderà iniziative e attività anche a favore dell’emittenza radiotelevisiva. La Regione spenderà circa 400 mila euro per adeguare i ripetitori che non rientrano fra quelli oggetto di interventi della Rai o che ricevono finanziamenti ministeriali.

L’impegno qualcuno se l’è preso: speriamo che il disagio causato dall’attesissimo (da pochi) passaggio al digitale terrestre avvenga in fretta, che le parole, almeno per una volta, abbiano un peso, e di vedere presto facce sorridenti come quelli dello spot televisivo.

Per informazioni utili sul DTT in Piemonte visitate il sito Piemonte Digitale.

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