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Maurizio Costanzo sarebbe pronto a sbarcare sul web se…

In occasione del primo ciclo di incontri sulla Videoevoluzione alla Iulm, è intervenuto Maurizio Costanzo e ha confermato la sua volontà di sperimentare un nuovo modo di fare televisione attraverso il web: il 9 Maggio si è tenuto a Milano un appuntamento del ciclo di incontri sull’evoluzione del sistema televisivo e il giornalista, scrittore e presentatore ha presenziato l’evento.

Per una volta, Maurizio Costanzo si è prestato a un’intervista da parte degli studenti dell’Università Iulm di Milano, dichiarando la propria posizione sulla tv e in particolare sul mondo del web:

Sono anche io una persona videoevoluta, termine che trovo azzeccatissimo e molto attuale, e questo mi porta a voler sperimentare continuamente. Il mondo del web infatti mi attira moltissimo e mi sto muovendo in quella direzione. A frenarmi è solo la mole dell’impegno che richiederebbe.

Alla domanda di Riccardo Pasini, uno degli organizzatori dell’evento, in merito alla evoluzione dei talk show oggi, Costanzo ha risposto:

La formula del talk show funziona ancora anche se, differentemente dai tempi del Costanzo Show, oggi è meno costruito drammaturgicamente a livello autoriale. Avendo la possibilità di uscire dal contesto tradizionale a cui eravamo abituati, sfruttando un mezzo ormai ampiamente fruibile come il web, anche io sto seriamente pensando a un nuovo progetto per coglierne le forti potenzialità.

Per quanto riguarda il mondo dei reality show:

Io non condanno in assoluto il mondo dei reality, anzi. Credo che in molti casi abbiano permesso a molti giovani di farsi conoscere e di mostrare al mondo i propri talenti. Quello che auspico però è una tv pensata sempre più per aumentare le discipline che vengono attualmente sviluppate nel mondo dei talent. Intendo non solo canto o ballo, sarebbe bello poter realizzare un talent sull’artigianato per esempio mettendo in evidenza anche altre tipologie di mestieri che ormai sono un po’ dimenticati dal mondo dei media.

Infine, Costanzo ha dichiarato sul tema della tv del dolore:

Si parla da 30 anni della tv del dolore. Il problema è senz’altro l’abuso di questo tipo di programmi. Se attraverso questi prodotti televisivi si è in grado di dare coraggio e forza a chi senza il mezzo televisivo non avrebbe voce, allora sono a favore. Se invece, come spesso vedo in certi salotti del pomeriggio, si fa pura speculazione, allora forse si sta sbagliando qualcosa.

 

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