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Arriva lo Zecchino, Jacopo Sarno a Cinetivu: “I bambini vivono tutto come un gioco”

Jacopo Sarno è il conduttore di Arriva lo Zecchino, il programma musicale che segue le selezioni dello Zecchino d’oro. La trasmissione va in onda ogni sabato alle 13 su DeaKids ed è un conglomerato vincente di musica e divertimento.

Jacopo, parlaci un pò di Arriva lo Zecchino..

La trasmissione segue le selezioni dello Zecchino d’oro in giro per l’Italia. Ad inizio puntata diamo degli indizi sulla città nella quale ci troviamo e sveliamo un pò di curiosità della città, facendo anche delle gag. Poi vengono mostrate le selezioni dei bambini che si esibiscono davanti alla direttrice del Piccolo Coro e davanti ai giurati. In ogni puntata cantiamo anche le canzoni storiche dello Zecchino e io mi cimento in una versione chitarra e voce.

Questa è la tua prima conduzione di un programma a più puntata. Come ti sei preparato?

E’ stata una bella sfida. Fare il conduttore non è semplice, ma io ce la sto mettendo tutta per farlo bene. Essendo un programma per ragazzi ho preso spunto da conduttori che sono dei simboli della tv dei ragazzi come Bonolis e Giovanni Muciaccia per esempio.

Quando eri piccolo seguivi Lo zecchino d’oro?

Certo, chi non seguiva Lo zecchino? Adesso che ho iniziato questo programma ho iniziato a conoscere le nuove canzoni e sono rimasto sorpreso perché sono davvero bellissime. Nonostante gli anni passino, la bellezza delle canzoni rimane.

Nonostante la tv sia invasa dai talent show, anche per bambini come Io Canto e Ti lascio una canzone, Lo zecchino riesce ad avere sempre grande successo. Quale è il segreto del successo?

Nello Zecchino i bambini fanno i bambini: vivono lo Zecchino come un gioco e così deve essere. I bambini devono giocare e non fare i grandi. Allo Zecchino non esiste il senso di competizione anche perché non è una gara canora ma una gara di canzoni e i bambini vengono scelti in base alle canzoni.

Non c’è il rischio di creare delle false ambizioni?

No perché sin dalle selezioni è tutti strutturato come un gioco. Se un bimbo fa scena muta, viene applaudito comunque. Non crediamo false aspettative.

Hai mai partecipato a concorsi sulla falsa riga dello Zecchino?

Avevo partecipato al concorso interno nella scuola di musica dove studiavo. Il concorso, però, era al pianoforte perché fino ad 11 anni mi rifiutavo di cantare. Mi vergognavo.

La passione per il canto, allora, com’è nata?

E’ nata in un coro. Sono entrato in un coro gospel, nella stessa scuola di musica, poi mi hanno dato il primo pezzo da solista e mi sono accorto che mi divertivo e che non ero poi così stonato.

Rimanendo nell’ambito musicale, ci sono nuovi progetti?

Quest’estate sarò in tour con la mia band e con tastierista/cantante molto bravo con cui collaboro. I concerti che porto in giro sono sulla storia del rock. Poi scrivo canzoni per un’eventuale secondo album. Però non ho un’etichetta discografica quindi non so che fine faranno queste canzoni. Io intanto le scrivo.

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