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Simona Ventura: “Massimo Liofredi il peggior direttore di rete”

 A poche settimane dal suo divorzio con la Rai, Simona Ventura ha rilasciato un’intervista piuttosto pepata a Vanity Fair in cui ha anticipato il futuro di Raidue per la prossima stagione tv:

Ho passato gli ultimi due anni in Rai a lottare, a difendere la gente che lavorava con me. Invece che guardare avanti, dovevo guardarmi le spalle. […] Sono sempre stata una persona libera, ma ultimamente non c’erano più le condizioni per questa libertà. […] Raidue rischia di diventare un negozio senza clienti. Lei capisce che, se si fa festa per l’8% di share, allora siamo messi bene. E negli ultimi due anni è stata perpetrata, a danno della rete, una vergognosa desertificazione culturale.

Colpa delle pressioni politiche?

I veri guai arrivano quando vengono imposte persone che non sanno fare questo lavoro. Un colore politico credo che in Tv lo si possa avere: ma bisogna avere anche la professionalità. Invece, piano piano, sono arrivati gli incapaci, e anche presuntuosi: servi della politica e niente più. La Rai si potrebbe fare con 9 dirigenti, invece che 54: il problema è che ci sono dirigenti capaci costretti a cercare protezioni per sopravvivere a quelli incapaci, che sono lì solo perché protetti… Non saprei dire chi è stato il migliore tra i dirigenti con cui ho condiviso questi anni. In compenso non ho dubbi sul peggiore: Massimo Liofredi. Se ho un direttore a lui devo rendere conto, con lui mi devo confrontare, e capisco che possa avere una visione diversa dalla mia. Altra cosa è che distrugga in modo certosino e vergognoso la mia autonomia e la mia voglia di creare e di rinnovarmi. Se uno è competente non si comporta così, piuttosto ti sfrutta, visto che sei il patrimonio della sua rete. […]. Non riusciva a gestirmi. Aveva capito che non gli avrei permesso di impormi personaggi indecenti, e comunque inadatti alle nostre trasmissioni.

Entusiasta del suo passaggio a Sky, la popolare conduttrice non vede l’ora di buttarsi a capofitto nei suoi prossimi impegni televisivi:

A Sky ho rivisto la Mediaset di vent’anni fa, quella con l’entusiasmo e la voglia di capire. Ora anche Mediaset mi sembra smarrita. E fa effetto, perché un’azienda così – con una struttura dirigenziale di prim’ordine e autori eccellenti – potrebbe proporre programmi che non siano la riproposizione di quelli visti in Rai.

Escluso, a priori, un suo ritorno a Mediaset nonostante gli attestati di stima di Pier Silvio Berlusconi:

Non si è mai fatto una ragione della mia decisione di andare in Rai. La verità è che, se avesse voluto trattenermi, avrebbe avuto tutte le carte per riuscirci. Ma ne ha fatto una questione di lesa maestà.

Gradito l’avvicendamento con Victoria Cabello a Quelli che… il calcio, il contenitore domenicale sul mondo del pallone condotto per 10 edizioni:

Quella di Victoria Cabello è una scelta originale, e molto giusta.

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