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Wanted: intervista al regista russo Bekmambetov

Un ragazzo si trasforma da persona comune in eroe, in un mondo, che a prima vista assomiglia al nostro, ma che in realtà è distorto, alterato e solo parzialmente reale…
Il 2 Luglio 2008, uscirà in Italia Wanted, il film diretto da Timur Bekmambetov, con un cast d’eccezione, formato da Angelina Jolie (Tomb Raider), Morgan Freeman (Million Dollar Baby) e James McAvoy (L’ultimo re di Scozia).
Il film, tratto dalla serie di fumetti fantasy/dark di Mark Millar e J.G. Jones, narra la storia di Wes (James McAvoy), un venticinquenne tormentato dal proprio capo e tradito dalla propria fidanzata, che ha nel DNA, i geni dell’assassino, ma non lo sa.


A fargli conoscere i suoi poteri ultrasensoriali ci pensa Fox (Angelina Jolie), una ragazza sexy che lo addestra, insieme ai componenti della Confraternita (un gruppo che ha il motto: ucciderne uno per salvarne mille) e del loro leader Sloan (Morgan Freeman), a diventare un assassino proprio come il padre.
Lo scopo di questa associazione segreta, però, non è esattamente dei più buoni come gli avevano fatto credere. Sarà Wes, con la sua coscienza a imparare una lezione, che gli servirà nella vita: solo lui può controllare il suo destino.
Ecco cosa ha detto ieri il regista nell’incontro con la stampa che si è tenuto all’Hotel de Russie a Roma.
Cosa è cambiato nel suo modo di approcciare a un lavoro del genere passando da produzioni europee a quelle degli Studios? Ha avuto qualche restrizione che non si aspettava?
E’ stato davvero un piacere lavorare con gli Studios, i produttori mi hanno sostenuto sin da subito.
Il film si commenta da solo, una settimana fa il settore DVD di Universal mi ha chiesto dei materiali extra, ma non ho potuto mandargli scene speciali, sono già tutte nel film!
Alcuni critici l’hanno paragonata a Tarantino, cosa ne pensa?
Io ho il mio stile. Mi chiamo Bekmambetov, il mio è un nome kazako, sono onorato del paragone, ma facciamo cose molto differenti.
Siamo abituati a vedere A. Jolie come una mamma di tanti bambini, come l’ha preparata a recitare la parte di una assassina?
Io non ho cambiato la natura della Jolie, lei è stata brava ad interpretare il personaggio. Non la vedo proprio come una assassina, in questo film è più vicina ad un soldato, uccide per uno scopo preciso.
Da decenni il tema del giustiziere della strada è stato mitizzato e affrontato in maniera controversa.Cosa ne pensa?
Wanted non è un film violento, tutto è guidato da uno scopo, è un film per coloro i quali vivono la loro vita in ufficio e sognano di averne una diversa, non è un film propriamente per gli adolescenti.
Che tipo di connessione c’è con il fumetto di Millar e Jones?
Quando ho ricevuto la sceneggiatura mi è sembrata da subito molto interessante, poi ho letto il romanzo a fumetti, che ha cambiato la mia prospettiva, mi ha colpito. Alla fine lo abbiamo seguito come una bibbia.
Il filmato virale dell’impiegato che distrugge l’ufficio è una idea del team o della produzione?
E’ una idea nostra, lo abbiamo fatto per il mercato russo, forse è la prima volta che un regista che fa un film a Hollywood crea un prodotto per il suo paese, ne sono fiero.
Nel film c’è molta meno violenza rispetto al romanzo a fumetti: come mai un lettore può rapportarsi a questo tipo di impatto positivamente e uno spettatore no?
Il concetto del film è un passo avanti al fumetto, è successivo anche a livello logico. Il romanzo è provocatorio, è una domanda. Il film è la risposta.
Come mai nel film gli attori dal ruolo positivo sono europei e i cattivi sono gli americani? Ha ragionato in questo senso? Com’è stato selezionare questo cast “stellare”?
Forse è subliminale, davvero non ci ho mai pensato. Io ho incontrato la Jolie e lei mi ha dato il suo forte apporto creativo; con Freeman è stato diverso non sapevamo neppure se avesse voluto partecipare. McAvoy sono stato io a proporlo, mi sembrava perfetto per il ruolo.
Cosa conosce e apprezza del cinema italiano?
C’è un film italiano che ha cambiato la mia vita: “Dillinger è morto” di Ferreri. Quando studiavo ingegneria sono andato al cinema, l’ho visto e ho pensato che non avrei mai fatto l’ingegnere. A pensarci ora, a distanza di decenni, quel film ha molti parallelismi con WANTED.
Speriamo che alle parole seguano i fatti. Di certo con una storia simile e un cast tecnico formato, oltre che dal regista Berkmambetov (Day Watch, Night Watch e Irony of Fate), dal direttore della fotografia Mitchell Amundsen (Transformers), lo scenografo premio Oscar John Myhre (Memorie di una Geisha, Chicago), il montatore premio oscar David Brenner (Indipendence Day), la costumista Varya Avdyushko (Day Watch, Night Watch) e il compositore Danny Elfman (Spider-man 2) il film in questione sembra davvero imperdibile.

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