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Recensione: Tutti i numeri del sesso

Una sorta di oracolo supertecnologico, installato in un luogo indefinito, all’interno di una stanza dall’ambientazione stile Matrix (con tanto di simil Morpheus ) invia mail agli esseri umani scrivendogli esplicitamente il giorno della morte o, come nel caso di Roderick Blank (Simon Baker), la lista delle ragazze con cui ha fatto e avrebbe fatto sesso.
Il problema di Roderick, facoltoso manager, inizialmente è quello di accettare, a pochi giorni dalle nozze, di avere ancora una vita sessuale così promiscua e intensa davanti a sé (la futura moglie è la 29 di una lista di 101 ragazze), in seguito, di scoprire che l’ultima della sua lista altri non è che Gillian (Winona Ryder), meglio conosciuta come Death Nell, la serial killer degli uomini (ben 20 mandati in coma o morti).
Tra rapporti di vario tipo con donne di ogni età, razza e fisionomia, Roderick diventerà schiavo della lista, perdendo più volte la possibilità di crearsi una vita stabile con una compagna. Quello che può sembrare un regalo divino, è in realtà la verità più atroce di una vita già programmata, che non si può modificare.


100 donne differenti o 20 uomini sedotti ed eliminati dalla piazza faranno mettere in discussione ai due protagonisti la loro vita, il loro rapporto con l’altro sesso e il loro futuro: continuare o cambiare?
Come in Matrix Morpheus pone davanti a Neo la pillola rossa e la pillola blu, che simboleggiano la scelta fra sapere e non sapere, anche in questo caso sarà decisiva una pillola per far decidere al protagonista, se credere alle risposte avute dall’oracolo, oppure cambiare il finale della storia.
Il film, che dura quasi due ore, ha la pecca di allungare un po’ troppo il brodo, mostrando per più di un’ora le conquiste di Roderick (togliere una ventina di minuti, avrebbe ridotto il film, senza togliere nulla alla storia) e inserendo scene in cui il manager trascorre il suo tempo libero con gli amici, di cui però si sa poco e niente, talmente sono abbozzati i personaggi. A parte certi passaggi a vuoto il film è godibilissimo.
Daniel Waters, ottimo sceneggiatore, al suo secondo film da regista, con Tutti i numeri del sesso, riesce in maniera innovativa ad allontanarsi dai soliti polpettoni romantici, raccontando una storia a metà fra realtà e fantasia, rendendo tutto piacevolmente condito da trovate simpatiche (il rapporto ravvicinato tra la vecchia morente e il protagonista o l’incidente con il pullman di ragazze del college, fanno sorridere), piazzate qua e là nel film.
Concludendo: in una settimana, in cui tutti i titoli di punta mi hanno profondamente deluso, è veramente bello per me potervi consigliare Tutti i numeri del sesso, meglio per un pubblico adulto visto le numerose scene di nudo (che non sono mai volgari, ma sempre descritte in chiave ironica), che non sarà un capolavoro ma, come dico sempre io, è un film che si fa piacere.

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