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Zelig, Gino e Michele: “Un sogno realizzato”

 I ‘papà’ di Zelig, Gino e Michele, sono entuasiasti del successo della loro creatura televisiva:

Zelig è un sogno realizzato sia come cittadini milanesi che come autori televisivi. Il sogno di fare una trasmissione televisiva il più vicino possibile ad uno spettacolo dal vivo e di aver aperto un cabaret che offriva uno spettacolo tutto l’anno ogni giorno della settimana. Un sogno dapprima legato alla realtà milanese e poi esploso in tutta Italia. All’inizio nessuno ci aveva neppure pensato, eravamo solo alla ricerca di un nostro spazio per esprimerci.

I due autori hanno svelato la ricetta per scoprire così tanti comici di talento:

È brutto dirlo ma si fanno delle selezioni, il che non vuol dire mandare in giro dei segugi e segare le gambe alla gente. In ogni città i nostri autori radunano dei talenti da far crescere. I più meritevoli partono da Zelig Off in seconda serata, altri non ce la fanno, o comunque non è detto che ce la facciano al primo colpo. Far ridere è un’arte.

Un consenso confermato anche in quest’ultima difficile stagione tv: il varietà di Canale 5 ha sempre battuto la concorrenza nella guerra degli ascolti:

Credo anche che sia il più longevo programma di cabaret in tv. Comunque siamo fieri non tanto dei numeri, quanto del pubblico che ci segue, reattivo per cultura e condizione sociale. Un pubblico che riconosce le cose nate dal basso piuttosto che quelle fatte in provetta.

Photo Credits | Getty Images

2 commenti su “Zelig, Gino e Michele: “Un sogno realizzato””

  1. L’intervista sembra molto propagandistica:
    la famosa scoperta di talenti avviene attraverso selezioni che durano a volte anche 10 anni in cui il comico offre il proprio lavoro gratuito all’infinito, attraverso serate dette “Laboratori”, di fronte a un PUBBLICO PAGANTE, in cui si fanno firmare liberatorie poco aderenti alla realtà (tipo che la serata è frutto d’improvvisazione, quando non è assolutamente vero), in cui agli artisti non viene riconociuta la Siae e l’Enpals (col pretesto che si tratti di una scuola di recitazione, cosa ovviamente non vera).
    Da questo tritacarne si scelgono e cose che servono, ma si continua a “sfruttare” anche quelli che non servono, che vengono tenuti dentro al meccanismo.
    Riguardo alla vittoria di tutte le serate, c’è stata, ma si sa che la rai non sta facendo concorrenza opponendo da almeno 2 stagioni show debolissimi, a partire da Pupo e Gigi D’Alessio.
    L’ultima affermazione è sorprendente: non solo il pubblico si sta disamorando del prodotto, ma basta guardarlo 10 minuti per capire come tutto sia studiato a tavolino per attrarre più pubblico possibile (alternanza di personaggi e gag studiate per “beccare” tutte le fasce di pubblico e tutte le aree regionali. Zelig è diventato uno show fatto con lo stampino.

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