Home » Quarto Grado, il latitante Arturo Equabile parla di Davide Bifolco

Quarto Grado, il latitante Arturo Equabile parla di Davide Bifolco

Arturo Equabile è intervenuto nella puntata di venerdì 12 Settembre di Quarto Grado: il latitante che i carabinieri cercavano una settimana fa nella notte dell’inseguimento e della sparatoria, costata la vita al sedicenne Davide Bifolco, è stavo intervistato nel programma in onda su Rete 4.

Dovevo esserci io al posto di Davide Bifolco. Quella sera il carabiniere aveva intenzione di sparare. Aveva in testa di uccidere, non di mettermi le manette e portarmi in carcere.

Quella sera mi trovavo a casa di mia nonna perché un’ora prima erano venuti i carabinieri a cercarmi e sono scappato,tre quattro pattuglie dei carabinieri avevano bloccato l’interno e l’esterno della casa. Tre di loro erano venuti vicino al portone principale e, con le pistole in mano, dicevano:
“Bastardo apri! Ti abbiamo visto Equabile! Apri o ti dobbiamo sparare”. Vicino c’erano anche mia zia con i bambini… le dicevano di aprire, altrimenti avrebbero sparato».

Successivamente, Equabile ha aggiunto:

Sono scappato, sono rimasto sempre nel rione ma mi sono spostato di due o tre isolati. Dopo un’ora ho avuto la notizia che nell’altro rione i carabinieri avevano tamponato e fatto fuori un ragazzo scambiandolo per Equabile Arturo. I carabinieri sono usciti proprio con l’idea di commettere un omicidio, quella sera. Un carabiniere non si comporta così.

Riguardo al fatto di non essersi ancora costituito, il latitante ha replicato:

Non mi costituisco perché ho paura che mi possa succedere qualcosa, come a Stefano Cucchi, entrato per una dose di fumo e uscito morto dal carcere. Ho paura di presentarmi. Voi mi date la sicurezza che nessuno mi torce un capello? Vi prendete voi la responsabilità per un ragazzo di 23 anni?.

 

Lascia un commento