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Piero Chiambretti: “La7 mi ha cacciato. Lerner, Bignardi e Crozza costavano come me e sono ancora lì”

 Conclusa l’esperienza con il Chiambretti Sunday Show a Piero Chiambretti non resta che la musica. In occasione del lancio del terzo volume di Chiambretti Night, avvenuto all’inaugurazione dello Sfashion Café a Torino, ha fatto sapere che televisimanente parlando per un po’ potrebbe rimanere in panchina. L’ex conduttore di Markette fa sapere che la crisi economica sta mettendo in ginocchio la tv:

La tv non sta attraversando un buon momento, non solo perché mancano le idee, ma anche perché sono mancati i soldi, che in questo caso aiutano.

A proposito del programma di seconda serata di La7, Pierino La Peste ammette di avere ancora l’amaro in bocca per la chiusura:

Mi hanno cacciato, ancora non ho capito perché. L’ad Stella mi disse che il mio programma era troppo caro, che era per fighetti, un programma insostenibile. Io dissi umilmente ‘ok’. Ma poi di tutti quelli che costavano molto, sono andato via solo io, non Lerner né Crozza o Bignardi. Tutti tranne me furono pagati e difesi”. A Markette Lì si è liberata la creatività al cento per cento, era il periodo in cui La7 stava cominciando a fare sul serio.

L’addio a La7 e il passaggio a Mediaset non è stato poi così traumatico:

A Mediaset mi sono trovato benissimo. Sono arrivato in un periodo di transizione e ho potuto fare quello che mi piaceva. E’ stato un momento felice sul piano creativo, e senza nessuna censura.

Un sogno nel cassetto di Chiambretti? Tornare in Rai:

E’ il mio primo amore. Non è affatto escluso che ci torni.

Sogno che in parte è stato realizzato. Dall’8 giugno al 1 luglio sarà il padrone di casa di Chiambrettopoli, programma su Radio2 dedicato agli Europei di Calcio. Intanto il futuro televisivo di Piero è più incerto che mai: se la tv si dimenticasse di lui potrebbe spuntare l’idea di un programma radiofonico giornaliero sempre su Radio2.

Photo Credits | Getty Images

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