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Sanremo 2010: presentato il regolamento, Antonella Clerici descrive il Festival

Dopo le tante indiscrezioni che si sono susseguite nelle ultime settimane (dai valletti alle canzoni in dialetto, dai cantanti stranieri alla caduta del tabù delle canzoni inedite per i giovani), arrivano le prime notizie ufficiali: è stato presentato il regolamento del Festival di Sanremo 2010. L’edizione numero sessanta della manifestazione canora più importante d’Italia, che andrà in onda dal 16 al 20 febbraio 2010, non avrà valletti, ospiterà artisti italiani e internazionali e sarà una festa.

I big: i cantanti definiti Artisti saranno 14 (tra questi ci sarà il vincitore di X Factor), verranno votati anche da una giuria demoscopica, saranno eliminati, ma potranno essere ripescati nella terza serata e nella serata di venerdì, quando saranno accompagnati dagli ospiti per le versioni rivisitate dei brani.

I giovani: saranno otto (2 provenienti da Sanremo Lab) e faranno parte della sezione Sanremo Nuova Generazione. Loro potranno farsi ascoltare prima, dal 3 dicembre sul sito di Sanremo, poi potranno fare promozione in radio (non in tv) e dal 13 gennaio potranno far uscire il loro album nei negozi (con tanto di video). Anche per loro la gara sarà ad elminazione.

La serata evento: giovedì, oltre a risentire le quattro canzoni provvisoriamente escluse, otto grandi autori italiani e internazionali sceglieranno, arrangeranno e interpreteranno otto canzoni che hanno amato delle precedenti cinquantanove edizioni del Festival.

In sede di presentazione del regolamento Antonella Clerici ha difeso la scelta della rete di affidarle il Festival 2010 (fonte Il Giornale):

Se hanno pensato a me, vuol dire che per la sessantesima edizione avevano in mente un certo progetto. E, comunque, io vanto venticinque anni di carriera in Tv, vuol dire che qualcosa avrò fatto…

La conduttrice, che conferma le trattative con Fiorello, Bonolis, Christian De Sica e Pippo Baudo (solo ospiti, che verranno sul palco non per presentare, ma per offrire qualcosa in più), spiega perché non ci saranno i valletti:

Non ho voluto seguire il solito scherma: belloccio biondo e belloccio bruno, troppo banale. Invece vorrei avere sul palco tanti ospiti, italiani e stranieri, sempre mantenendo un buon mix con la musica, che resta ovviamente il motore principale.

Parlando dell’apertura del Festival al dialetto aggiunge:

Non c’è nessun input politico, come qualcuno in questi giorni ha voluto malignare. Abbiamo semplicemente voluto arricchire l’offerta. Del resto se un film come Baarìa di Tornatore può concorrere all’Oscar, non si capisce perché Sanremo non si possa aprire al vernacolo. Ovviamente è un’operazione culturale alta, non faremo partecipare canzoni da sagra della salsiccia. Ci sarà un brano in dialetto, solo se sarà all’altezza.

La Clerici a Il giornale anticipa cosa bisognerà aspettarsi da questa edizione (fonte Libero):

Un Festival nel quale c’è tutto: il mondo di oggi con il web e il mondo di ieri con le cover, un modo per ricordare i 60 anni della manifestazione senza ricorrere a quegli amarcord autocelebrativi che in quei giorni ci saranno in tutti i programmi tv. Voglio che piaccia alla nonna perché c’è il ricordo, a quelli della mia età e ai giovani per un discorso futuribile.

Riguardo il suo abbigliamento assicura:

Avrò dei vestiti esagerati come sempre: me li farò fare apposta perché tanto come li voglio io non li trovo…

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