Home » Tiki Taka, intervista a Matteo Renzi

Tiki Taka, intervista a Matteo Renzi

Matteo Renzi è stato ospite esclusivo dell’ultima puntata di Tiki Taka, andato in onda su Italia 1 il 5 maggio. E, alla luce dei fatti avvenuti nel pre partita di Fiorentina-Napoli di Coppa Italia, il neo premier ha detto la sua in merito alle misure da prendere per riportare il calcio (e non solo) ad una dimensione più umana.

Matteo Renzi torna sui piacevolissimi episodi avvenuti prima e durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli.

E’ una vicenda che ci ha lasciati non con l’amaro in bocca, di più: io dico che non è possibile che un cittadino normale, bambini inclusi, per entrare allo stadio debba fare tutta una serie di controlli dove gli vengono anche tolti i tappi dalle bottigliette e poi entrano le bombe carta. Sembra che le regole esistano solo per le persone per bene e non per le persone non per bene

E sulla decisione di giocare o meno la finale, Matteo Renzi ha dichiarato:

Io ero tra quelli che avrebbe fatto cominciare la partita, prima si giocava meglio era. In tribuna le informazioni sugli scontri arrivavano disparate e la cosa che mi ha amareggiato maggiormente è stato l’inno fischiato

In effetti, al momento dell’esecuzione dell’inno nazionale cantato da Alessandra Amoroso, lo stadio Olimpico di Roma è diventato una bolgia con bordate di fischi dagli spalti.

Naturalmente l’episodio dell’inno fischiato non è più grave di quello che è successo fuori dallo stadio, ma mi ha disgustato. In quel momento non sapevamo nemmeno che ci fosse una maglietta con scritto Speziale libero: io dico che in un paese civile Speziale sconta la sua pena fino all’ultimo giorno e che il posto dei delinquenti non sono gli stadi ma le patrie galere

Lascia un commento