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Sanremo 2012, terza puntata: i duetti non scongiurano la noia

Sanremo 2012: la serata dedicata alla musica italiana del mondo parte ufficialmente con Boombastic di Shaggy (il quale non ha fatto in tempo a vestirsi perché si è presentato sul palco con i pantaloni del pigiama), che in quanto a stonature ha abbondato in barba alla crisi. L’ apertura di Shaggy non deve essere stata prevista perché Gianni Morandi è stato assalito da un attacco di cuore.

Niente da fare. Romagna mia potrebbe essere cantata anche da Britney Spears, ma in ogni occasione è un attimo che fa subito balera. E la versione di Samuele Bersani con Goran Bregovic non fa eccezione.

I complimenti che Rocco Papaleo ha sussurrato all’orecchio di Nina Zilli, dopo l’esibizione con Skye dei Morcheeba,faranno sicuramente imbestialire Loredana Bertè che ora (come minimo) pretenderà di esibirsi al posto del vincitore durante la chiusura del festival.

Dell’esibizione dei Matia Bazar con Al Jarreau ho capito poche cose: che hanno fatto un gran casino, che tutti si erano vestiti come i Neri per caso e che Al potrebbe fare la controfigura di Alvaro Vitali.

Far credere di essere una star importante, per il solo fatto di aver cantato una canzone di successo, a Gary Go è stata la mission impossible della serata. Per giunta il diretto interessato se l’è bevuta.

Ci hanno fatto credere che Arisa avrebbe duettato con Josè Feliciano, non ci hanno detto che in realtà sarebbe stata la sua badante. Ha accompagnato Feliciano come solo Pina avrebbe accompagnato il suo Fantozzi.

Francesco Renga non è vero che si è esibito con Sergio Dalma, quello che avete visto sul palco era Claudio Baglioni venuto dal passato. Precisamente quello prima degli interventi di chirurgia estetica. Piccola critica: Renga per onorare la musica italiana nel mondo avrebbe dovuto cantare la versione spagnola di T’appartengo.

Mads Langer è stato scelto per il duetto con Pierdavide Carone e Lucio Dalla per una sola ragione: i denti. L’intento è sempre quello di fra capire alle nuove generazioni che le cure odontoiatriche non sono da sottovalutare.

Chiedersi come mai Bryan May abbia accettato di duettare con Irene Fornaciari è uno dei più grandi interrogativi di questo Sanremo, prima però bisogna capire il motivo per cui Irene Fornaciari è a Sanremo.

I Marlene Kuntz si sono esibiti con Patty Smith, prima c’era Bryan May, inizialmente c’era Shaggy. Si potrebbe giocare a “trova l’intruso”.

Guardando Macy Gray, Loredana Bertè e Gigi D’Alessio insieme si respira aria di Carnevale. Macy Gray sosia di Don King, la Bertè travestita da nonna di Morticia Adams e Gigi D’Alessio con addosso la migliore divisa di Gigi D’Alessio.

Eugenio Finardi neanche sapendo che doveva cantare con Noa ha deciso di abbandonare la sua camicia. Tra l’altro è la stessa che Beppe Grillo usa nei suoi spettacoli.

Dolcenera e Noemi chiudono le esibizioni dei duetti. Dolcenera ha deciso di tornare ai tempi di Music Farm: quando andava in giro truccata come un panda. Noemi si può dire che si è colorata la giacca frullando una busta di mosche carnarie.

Alcune considerazioni “sfuse”: la bellezza di Ivanka è inversamente proporzionale alla sua personalità, la stanchezza si sta abbattendo come un uragano su Morandi e il festival si scopre essere l’unica occasione che abbiamo durante l’anno per vedere come sta il signor Beghelli.

Photo Credits | Getty Images

2 commenti su “Sanremo 2012, terza puntata: i duetti non scongiurano la noia”

  1. Sì è andati da “Romagna mia” fino a “Because the night” passando da “Bella senz’anima”: FAVOLOSO, ma chissà quanto è costato…
    Però sentire D’Alessio cantare “Almeno tu nell’universo” è stata una TORTURA!!!: Loredana Berté è stata BRAVISSIMA e COMMOVENTE; D’Alessio FACEVA PIANGERE!!!
    Con quella sua vocetta melensa cantare con una cadenza così diversa da quella della STELLARE Martini è stato INASCOLTABILE!!! §-#
    Poi, dovevano scegliere una modella meno alta: Morandi e Papaleo in confronto a lei sembrano i Puffi!!!

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  2. Mi è piaciuta da morire Patty Smith. da urlo anche Brian May, nonostante gli anni, la sua chitarra parla dritta al cuore. Loredana Bertè e Macy Gray sembravano uscite dal Sert, Macy Gray era pure barcollante come una barbona alla stazione Termini ma la loro interpretazione è stata unica,da artiste e non da cantanti del Karaoke. Il resto , Noia, Noia, meglio le parole incomprensibili di Celentano abbinate a qualche mossa molleggiata.Dolcenera, Crivello, Zilli, dovrebbero pensare più ad interpretare una canzone che ad agghindarsi a festa. Patty Smith docet.

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