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Che tempo che fa: Fabio Fazio, Luciana Littizzetto e Aldo Giovanni e Giacomo nella nuova edizione del talk di Raitre

Questa sera su Raitre alle 20.10 torna Che tempo che fa il talk show condotto da Fabio Fazio, che tanto ha fatto bene, in termini di ascolti, la passata stagione.

La settima edizione del programma, al centro nelle ultime settimane di polemiche politiche, andrà in onda dallo Studio Tv3 della Rai di Milano ogni sabato e domenica e proporrà per oltre un’ora interviste, a personaggi del mondo dello spettacolo, della politica, della cultura, dello sport e della scienza, sketch comici e brevi rubriche.

Durante le due puntate settimanali vedremo nuovamente Filippa Lagerback presentare gli ospiti, Luciana Littizzetto (alla sua quarta partecipazione) intervenire nelle puntate di domenica per commentare i fatti della settimana, Giovanna Zucconi proporre libri e Luca Mercalli offrire le analisi climatiche e ambientali. Tra le novità vi ricordo: Aldo Giovanni e Giacomo, che chiudono tutte le puntate del sabato, Massimo Grimellini vicedirettore de La Stampa, che cura una rubrica d’attualità, e Flavio Caroli che ne cura una di critica e storia dell’arte e della pittura.

Alcune curiosità (fonte Agi): il programma quest’anno costerà alla Rai intorno ad un milione e quattrocento mila euro (escluso ospiti e conduttore) e dovrebbe far risparmiare alla televisione pubblica in due anni all’incirca 780mila euro; Aldo Giovanni e Giacomo pur di partecipare al programma hanno accettato tutte le condizioni della Rai.

Nella prima delle sessantaquattro puntate previste ci sarà ospite Renato Zero (puntata monografica dedicata al cantante, che ripercorrerà la sua carriera per la felicità di tutti i sorcini). Domani Fabio Fazio intervisterà, l’ex segretario di stato USA Condoleza Rice (prima intervista rilasciata in Italia) e il cantante Samuele Bersani (che parlerà anche del suo ultimo album, uscito ieri a tre anni di distanza dal precedente).

Se da anni seguite l’appuntamento festivo con Fabio Fazio e le sue interviste, se vi piace il tono pacato del conduttore e quello sornione e irriverente di Luciana Littizzetto e degli altri comici, non perdetevi da questa sera su Raitre Che tempo che fa.

30 commenti su “Che tempo che fa: Fabio Fazio, Luciana Littizzetto e Aldo Giovanni e Giacomo nella nuova edizione del talk di Raitre”

  1. sono appassionatamente innamorato della trasmisssione per i seguenti motivi:
    Fabio Fazio, forse l’ho visto crescere a Savona unico in tutto e basta così
    Luciana Littizzetto la mia passione, anche ormonale, troppo + + + più ancora
    Filippa, la classe pura in un corpo ….. niente male
    Milani, se manca lo cerchi
    Mercalli non della scala semplicemente perfetto
    Caroli l’esposizione critica dell’opera gli parte dal cuore
    Ospiti fissi o periodici, sempre adatti per la trasmissione.
    Vorrei scrivere qualche aneddoto della serie ” la gente comune la pensa così” come devo comportarmi non trovando e.mail

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  2. Cagliari ore 11.37 di domenica 6/12/09 prpt.828/09

    Gentile Fabio FAZIO

    solo iersera ho appreso che stasera domenica 6/12/09 sarà suo ospite a che tempo che fa Giancarlo CASELLI.

    Spero che non sarà la solita intervista in cui il Nostro (lugubremente accigliatissimo perchè non può fare tutta la giustizia che ardentemente vorrebbe), racconta a modo suo senza contradditorio.

    Lei saprà, gentile FAZIO, che c’è una collusione Magistratura-Politica diffusa ed operante in tutta Italia, per frodare le regole sulla individuazione del giudice. Viene violato ogni giorno (ogni giorno!) , l’art.25/1 della tanto amata Costituzione. La scelta del giudice di fatto viene operata ad personam.

    Insomma, sceglie Il più forte o il più intrallazzatore (imputato, pubblico ministero,ecc.).

    Per favore stasera chieda al dr. Caselli se quanto sopra è vero, perchè il pm non fa mai controlli sui meccansimi di scelta adottati, ecc.

    Altra domanda: in base a quali criteri sono stati nominati i giudici GANDUS, MISIANO, ecc.?

    Ultima domanda: perchè nel fasciolo del processo non c’è mai il provvedimento motivato di nomina del giudice?

    Grazie, auguri.

    Gian Paolo Porcu dottore commercialista ex imputato inferocito.

    (Inferocito per i fatti specifici subiti ed inferocito con alcuni tromboni che proclamano giustIzia e Costituzione ma potrebbero essere corrotti come tanti altri, oppure potrebbero consentire senza fiatare la corruzione altrui. Se invece non si sono mai accorti di niente vuol dire che niente capiscono.

    Sono qui.Gian Paolo Porcu Cagliari tf 070/66.47.13 – fax 070/66.39.55

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  3. Alla redazione,
    Segnalo un’iniziativa che nasce spontanea, forse poco meditata nella scrittura, ma che ha il vigore di chi invita a spezzare il silenzio, si tratta dell’antologia e-book “Calpestare l’oblio. Trenta poeti italiani contro la minaccia incostituzionale, per la resistenza repubblicana”. I versi si situano sul crinale della tragedia e della speranza del fare attenzione alla storia, del passato come del futuro. Per fermare il sonno della memoria in cui si muovono oggi uomini,vagolando semiciechi nello spazio mediatico della devastazione fisica e morale. Forse la libera espressione resta oramai solo nella rete, come in un Orecchio di Dioniso. Forse di “Calpestare l’oblio” ne avrà seguito il dibattito sui giornali dopo la pubblicazione su MicroMega, forse no. Forse ha il tempo per darvi un’occhiata in http://www.lagru.org. Forse è disposta a farci un servizio. Non posso dirle “senza impegno”, vorrei tutto il suo impegno. Ed è per questo che mi permetto di disturbare. Le storie individuali e gli stili dei poeti vanno da Roberto Roversi, il compagno fraterno di Pasolini, a giovani sconosciuti, ma hanno comunque un filo comune: sentire che far versi sull’Italia non è mai stato cosi necessario. Per non confluire, abbandonarsi alla maggioranza silenziosa….
    La ringrazio,
    una vostra telespettatricebappassionata,
    Elena Antonelli
    P.S. Nota del redattore dell’antologia :

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  4. Cara MicroMega.net – Lettere alla redazione
    La differenza tra calpestare l’oblio e calpestare la verità
    In questi giorni abbiamo assistito ad un piccolo miracolo, un feroce ed organizzato attacco da parte degli organi di informazione legati al potere politico (Il Giornale, Il Corriere della Sera, Libero, Il Foglio, La zanzara) contro un e-book di poesia, “Calpestare l’oblio”, liberamente scaricabile dal sito de “La Gru” (www.lagru.org), che consiste nell’unione di trenta poeti italiani “contro la minaccia incostituzionale, per la resistenza della memoria repubblicana”.
    I toni sono per lo più dileggiosi e volti ad operare una riduzione macchiettistica finalizzata allo sfottò nei confronti dei partecipanti, dipinti come una “corazzata Potëmkin” (Il Giornale) di vecchi ed “oscuri” (Libero) poeti nostalgici del ’68 e carichi di “odio” nei confronti di Silvio Berlusconi (Il Giornale, Il Foglio), e nei confronti dell’operazione in sé rinominata “Poeti contro Silvio” (Il Giornale).
    Alcune precisazioni.

    1) I nomi
    Al di là di autori più anziani e di facile riconoscibilità come Roberto Roversi (1923), Giuliano Scabia (1935), Alberto Bellocchio (1936), Maurizio Cucchi (1945), Franco Buffoni (1948) e Gianni D’Elia (1953), e al di là anche dei più giovani ma già conosciuti Alba Donati (1960), Giancarlo Sissa (1961) e Maria Grazia Calandrone (1964), l’antologia “Calpestare l’oblio” è costituita per i suoi due terzi da poeti della nuova generazione, nati negli anni ’70 ed ’80.
    Per la precisione, da alcuni dei suoi esponenti di maggiore rilievo come Flavio Santi, Massimo Gezzi, Marco Giovenale, Enrico Piergallini, Luigi Socci, Martino Baldi, Matteo Zattoni o Raimondo Iemma, di cui chiunque abbia una pur vaga familiarità con la storia critica della poesia italiana degli ultimi quindici anni è a conoscenza.
    Domanda: le redazioni culturali dei quotidiani italiani di oggi hanno una pur vaga familiarità con la storia critica della poesia italiana degli ultimi quindici anni o la ignorano completamente?

    2) Gli stili
    Gli autori contenuti nell’antologia “Calpestare l’oblio” sono di diversa provenienza estetica, vale a dire che l’opera risultante è assolutamente eterogenea nei contenuti e negli stili di scrittura. Si va dall’intervento civile alla meditazione metafisica sul tema della memoria, dal poemetto espressionista alla radiografia post-human della mutazione antropologica, così come formalmente si passa dal metro tradizionale alla prosa ritmata, o dal genere lirico allo sperimentalismo narrativo.

    Ridurre a genere anti-berlusconiano un’antologia vasta e densa di autori e di percorsi, è solo l’ennesima offesa che la destra italiana rivolge volgarmente alla poesia contemporanea.
    Basti perlomeno ricordare il celebre intervento “Il poeta povero? Ormai è un falso mito” (Il Giornale), uno degli innumerevoli sfottò nei confronti dell’arte più umiliata, ferita ed offesa dall’ultimo trentennio di storia nazionale.
    “Calpestare l’oblio” vuol dire anche che i nuovi poeti italiani non intendono più restare in silenzio di fronte allo sfacelo culturale del proprio Paese, sfacelo che se può essere definito sinteticamente “berlusconismo”, più propriamente è la Storia del trentennio dell’interruzione culturale e della colonizzazione televisiva della società italiana.

    3) I temi
    Contro questo Trentennio di interruzione culturale i poeti di “Calpestare l’oblio” si ribellano.
    Essi dicono anche che l’ideologia della separazione, per cui alla poesia sarebbe dato di occuparsi solo del bello e del poetico, è finita.
    I poeti di “Calpestare l’oblio” reclamano il proprio diritto alla cittadinanza nella Polis del dibattito politico e culturale.
    I temi del pretesto antologico (La memoria della Resistenza, la resistenza della memoria) sono definiti dal giovane storico Luigi-Alberto Sanchi in apertura dell’e-book “Calpestare l’oblio”, introduzione la cui lettura avrebbe forse consentito ai giornalisti che si sono occupati in questi giorni del caso dei “poeti in rivolta”, una lettura più pertinente e consapevole dei fatti.

    4) “Calpestare l’oblio” non è un lavoro antologico concluso, l’azione va avanti e tutti i poeti italiani sono invitati ad unirsi inviando alla redazione de “La Gru” un proprio testo poetico che sottoscriva il nostro atto di rivolta culturale e poetica contro l’ideologia italiana della separazione, contro l’oblio dello spettacolo, per la resistenza umanistica e della memoria repubblicana.
    Venerdì otto gennaio, dalle ore 18 sino a tarda notte, “Calpestare l’oblio” sarà un’assemblea di poeti ed intellettuali, con reading e concerto musicale, presso il locale “Beba do Samba”, nel quartiere San Lorenzo di Roma.
    In tale occasione sarà presentata l’antologia rinnovata e definitiva di “Calpestare l’oblio”.

    Per la redazione de “La Gru”,
    Davide Nota

    (27 novembre 2009)

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  5. Gent.ma Luciana Littizzetto, io e mia figlia siamo due sue grandi estimatrici, la ammiriamo molto e proprio per questo vorremmo chiederle una cortesia. Sarebbe possibile fare un appello per proporre Alda Merini al Nobel per la Letteratura? L’idea è venuta a mia figlia il giorno della festa della donna: una grande artista come la Merini, che ha avuto una vita molto sfortunata, non merita almeno ora il giusto riconoscimento?
    La ringraziamo anticipatamente per il suo interessamento e inviamo cordiali saluti.

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