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Primo maggio: l’altra faccia del concerto

Ieri, in piazza San Giovanni a Roma, si è tenuto il consueto concerto del Primo Maggio, organizzato dai sindacati dei lavoratori, apprezzabile per il messaggio (lavoro sicuro, lavoro dignitoso, lavoro giusto) e le esibizioni live (peccato per il così poco tempo dedicato a Elio e le storie tese), un po’ meno per il contorno.

Tutto ciò che non avete potuto vedere in televisione nella maratona di Rai3, iniziata alle sedici e finita verso l’una, tutto ciò che vi immaginate, ma che nessuno vi dice, ve lo racconto io, il vostro testimone.

E’ inutile che mi soffermi sul clima festoso che ha circondato la manifestazione, sulla numerosa presenza di ragazzi e ragazze di tutta Italia (si parla di un milione di persone, ma personalmente non mi sembravano così tante). Voglio soffermarmi su tutto ciò che non è andato, come la sporcizia, la speculazione dei negozi intorno alla piazza e dei chioschetti (autorizzati?) e soprattutto (credo che sia il vero tasto dolente nella giornata dedicata ai lavoratori) il lavoro nero.


Capitolo sporcizia: per terra carta straccia, giornali, bottiglie di vino e di birra, volantini, vomito, buste di plastica, lattine, confezioni di sigarette finite, il tutto in quantità industriale. Ogni persona era circondata dall’immondizia e per scendere, dal marciapiede alla strada, bisognava stare attenti a dove mettere i piedi perché il dislivello non si vedeva, nascosto da rifiuti sapientemente accantonati ai bordi. Immaginatevi che festa è stata per gli operatori ecologici che hanno ripulito tutto durante la notte.

Capitolo speculazione: se un caffè nei giorni normali costa 70 centesimi, ieri, come per magia, il prezzo è salito a 80 centesimi e in certi casi pure ad un euro. Una bottiglietta d’acqua si poteva acquistare senza scontrino ai chioschi (appositamente adibiti per l’occasione facendo spostare le automobili dei residenti dai parcheggi) o nei negozi annessi alla piazza, ad una modica cifra oscillante tra i 2 e i 3 euro. Se festa dei lavoratori doveva essere, per i commercianti lo è stata di sicuro.

Capitolo lavoro nero: la cosa più assurda della manifestazione è che, mentre sul palco Santamaria e soci leggevano lettere di lavoratori vecchie di cinquanta anni, mentre gli artisti si alternavano con bellissimi messaggi a difesa del lavoro, nessuno si è preoccupato di far notare che in tutta la piazza giravano venditori ambulanti non autorizzati che vendevano alcolici, acqua, panini, fiori e altri beni di prima necessità e che, appena fuori resistevano al caldo venditori di caldarroste (in maggio?) e banchetti improvvisati per superalcolici, tutti completamente abusivi. Di loro nessuno si è ricordato. Di loro nessuno ha parlato. Non sono iscritti ai sindacati? Sono lavoratori di serie B? Non sta a me giudicare.

Concludendo: la mia non è un’invettiva contro il concerto e nemmeno un attacco al comune o alle forze dell’ordine (pure loro la festa dei lavoratori se la sono passata lavorando), ma è la testimonianza dell’altro Primo Maggio, quello paradossale che in televisione non viene trasmesso.

Nel mio intervento ho scritto solo ciò che ho visto (qualcuno mi ha raccontato di coperti, per l’occasione, aumentati di un euro nei ristoranti, ma non posso darvi la certezza perché non ho pranzato). Non ho prove tangibili (se volete potete venire il prossimo anno a constatare personalmente, tanto la situazione sarà la stessa), ma solo l’esperienza in prima persona .

Voi eravate in piazza? Raccontateci le vostre storie festose e anche quelle più antipatiche (vedi caro prezzi o disagi vari).

3 commenti su “Primo maggio: l’altra faccia del concerto”

  1. Lo schifo che hanno fatto lungo le strade di Roma per il primo maggio è indecente! Le cose che hanno detto sul palco ripetitive, le lettere di ragazzi di oltre 30 anni fa terribili…invece di guardare al passato e dire cose e frasi fatte, perchè non iniziano a fare qualcosa di concreto. Fatti, No parole! Basta con la musica che fa politica!

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  2. Hai ragione Morghy, la sporcizia che c’era lungo la strada era un qualcosa di improponibile! I prezzi non erano da meno, sia per prendere un panino nei chioschetti che un semplice caffè al bar…morirò di fame ma piuttosto la soddisfazione di prendere qlcs da loro non gliela do!
    Vogliamo aprire uno spiraglietto sulla musica ? I Subsonica ed Elio che erano i miei preferiti avranno avuto solo 10 minuti di gloria !!! MA NON E’ POSSIBILE!!!C’HO FATTO UN’ORA E QLCS SUL TRENO IN PIEDI X VEDERE STO CAVOLO DI CONCERTO!!! Oltre che i miei fantastici amici..vi adoroooo un bacione a tutti!

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