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Sfide

La storia di un uomo può essere vista da infinite angolazioni, ed ognuna può rivelarci aspetti che non conosciamo della persona che abbiamo di fronte.

Quando ci chiedono di descrivere una persona, spesso non ci rendiamo conto di offrire un resoconto assolutamente parziale, non riuscendo ad offrire una visione multidimensionale, raccontando noi stessi attraverso la storia di un altro.

Quella scelta da Sfide è un’angolazione vincente, perchè riesce a inquadrare i soggetti facendo uso di un sapiente “grandangolo narrativo”.

Sfide è scritto da Simona Ercolani con Cosimo Calamini, Andrea Felici e Claudio Morettiormai in onda da 10 anni e va in onda su Rai3 il giovedi alle 23:35.


Il taglio sottile visto in Sfide vede la narrazione di sfide ed emozioni sportive vissute da personaggi noti la cui storia di vita spicca per svariati motivi, ed a cui lo spettatore è intimamente legato.

In ogni puntata viene analizzata una storia, dando vita a monografie estremamente prodighe di dettagli su aspetti della vita non solo sportivo/professionale, ma ponendo l’accento sulle vicende personali, quelle che ci dicono in linguaggio schietto di chi esattamente stiamo parlando.

Le storie, come ogni buon romanzo, sono divise in capitoli. Ogni capitolo mostra un aspetto della parabola di vita del personaggio in questione, partendo dagli inizi per concludere sulle vicende a a volte tristi dell’epilogo.

Ogni capitolo è realizzato magistralmente nel contesto dell’intera storia, e il passaggio da uno all’altro non interrompe il continuum della narrazione, rendendo solo l’esposizione dei fatti più chiara e ordinata.

Le parole dei vari narratori delle vicende contribuiscono ad arricchire sempre di maggiori dettagli i personaggi descritti, fornendo un quadro completo anche di tutti gli aspetti controversi.

Il “varo” della trasmissione tocca dunque a Gennaro Gattuso, che ci racconta dell’epopea calcistica dalle origini, situate nella natia Schiavonea, in Calabria, fino al successo, basato su un concetto di famiglia saldo e presente.

Nella puntata successiva sale sul palcoscenico Ambrogio Fogar, in una commovente puntata intitolata Ambrogio Fogar: un eroe imperfetto, nella quale si cerca di ricostuire il suo sguardo tramite gli occhi e le parole della vedova Roberta Vigna Mancini e di altre persone più o meno care.

In questo contesto, forte anche della vita avventurosa di Ambrogio Fogar, la trasmissione dà il meglio, raccontandoci sapientemente una storia mirabolante dal triste epilogo.

Oggi è invece la volta del grande Gigi Meroni, in una puntata intitolata L’Anticonformista. La storia del grande Gigi è raccontata usando il suo estremo anticonformismo come chiave di lettura.

Narratrice in primo piano la compagna Cristiana, il grande amore della sua breve vita caratterizzata da capelli lunghi (per l’epoca, si parla degli anni 60), e da vestiti auto-disegnati, che venivano poi portati dal sarto per il taglio e la produzione.

Una figura eccezionale quella di Gigi Meroni, ribelle e tuttavia responsabile, che dalle interviste trasuda una simpatia dirompente; alla domanda sul perchè dei capelli lunghi e dei vestiti sgargianti lui risponde ironico che si limita ad andare contro le aspettative dei più.

La sua breve e felice vita viene raccontata in modo magistrale dal servizio, con un’alternanza tra didascalia e intervista che non perde mai il ritmo, accompagnata da una musica sempre adeguata. Sono sempre motivate e mai superficiali le considerazioni personali, usate anch’esse come espedienti narrativi.

Forse sono proprio le sfide di un uomo, le sfide che ci pone la vita o che noi le lanciamo, sono il criterio giusto per osservare una persona, sono quelle che ci raccontano delle motivazioni profonde che muovono le persone, degli obiettivi, attorno ai quali si ricama tutta la vita come conseguenza.
E questo ce lo insegna Sfide.

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