Gomorra, una delle migliori serie del decennio secondo gli americani

Il celebre quotidiano a stelle e strisce New York Times ha sostenuto come Gomorra sia una delle serie più belle e avvincenti degli ultimi dieci anni. Il noto quotidiano ha realizzato una graduatoria di tutte le più importanti serie tv internazionali dell’ultimo decennio: ebbene, Gomorra è finita al quinto posto. C’è anche da dire come sul mercato Usa siano arrivate solamente le prime due stagioni, ma già nel 2016 era stata in grado di fare colpo.

Italo-Americano: Fabio Volo torna su Mtv

La prima caratteristica che stimiamo di Fabio Volo è l’ecletticità, sarà che riflette l’irrequietezza d’animo di chi scrive, sempre pronto a mettersi in discussione e cimentarsi nei mestieri più disparati, ma ci piace constatare d’avere qualcosa in comune con il personaggio a cui è difficile dare una definizione: attore, scrittore, dee jay, presentatore e quant’ altro, peccato poi che le comunanze seguano percorsi del tutto diversi quando si tratta di fare un bilancio del proprio operato. Si perché Fabio Bonetti, in arte Volo, contrariamente a noi, le azzecca tutte e di fatto è uno degli artisti italiani più affermati del momento.

Come rivela a La Stampa: “Faccio quello che mi piace e non devo spendere soldi per comprare cose che appaghino il mio ego come macchine, vestiti, o altre cose costosissime e utili solo a compensare chi non fa la “sua cosa”. Ha le idee chiare il ragazzo, è lo dimostra in tutto quello che fa, sempre col sorriso sulle labbra e quel modo un po’ guascone alla base della simpatia che lo ha reso celebre.

Dal 17 giugno e per 13 puntate, più tre appuntamenti speciali Fabio Volo, torna a fare capolino in tv con Italo-Americano- Homeless edition, ossia senza studio, il martedì, il mercoledì e giovedì alle 23 ma anche al sabato alle 21 su Mtv.

L’inchiesta: chi sono i direttori dei maggiori telegiornali italiani

Uno dei nostri lettori giorni fa, mi ha scritto polemizzando sull’informazione televisiva, trovata troppo faziosa e poco informativa. Abbiamo parlato mesi addietro di Infotaiment, ovvero della fusione dell’informazione con l’intrattenimento, e spesso abbiamo contestato anche noi, con i post de L’inchiesta la scelta delle notizie e le modalità di trattarle.

Oggi, però, la nostra rubrica vuole colmare una lacuna, descrivendo il bagaglio culturale dei direttori dei principali telegiornali italiani: Gianni Riotta (Tg1), Mauro Mazza ( Tg2), Antonio Di Bella (Tg3), Emilio Fede (Tg4), Clemente Mimun (Tg5), (Giorgio Mulè) Studio Aperto, Emilio Carelli (Sky Tg24) e Antonello Piroso (TGLa7).

Gianni Riotta: palermitano, laureato a Palermo in filosofia e negli Stati Uniti, alla Columbia University in Giornalismo. Inizia come corrispondente prima de Il Manifesto, poi collaboratore de La Stampa e de Il Corriere della Sera, di cui diventa il corrispondente da New York (incarico ricoperto anche per L’espresso e La stampa). Ha collaborato con il New York Times, il Washington Post, Le Monde. Direttore del Tg1 dal 20 settembre 2006.