Ieri pomeriggio, il Cda Mediaset, presieduto da Fedele Confalonieri, ha confermato (per tre anni) Pier Silvio Berlusconi vicepresidente e Giuliano Andreani amministratore delegato come si legge nel comunicato stampa diffuso dal gruppo:
Giuliano Adreani
Mediaset: classifica manager più pagati
E’ il presidente Fedele Confalonieri, l’uomo più pagato di Mediaset. Lo si apprende dalla relazione sulla remunerazione degli amministratori in vista della prossima assemblea del gruppo. Il manager ha guadagnato tre milioni e mezzo di euro (più 293mila euro di compensi in azioni) superando l’amministratore delegato e numero uno di Publitalia Giuliano Adreani, fermo a quota 3,3 milioni (più 176mila euro di ‘fair value’ dei compensi azionari), e il vicepresidente Pier Silvio Berlusconi, che porta a casa 1,4 milioni di euro (più 234 mila).
Sky sul Dtt, il matrimonio non s’ha da fare
Avete presente il digitale terrestre? La rivoluzionari tecnologia verso cui sta convergendo tutto il sistema televisivo europeo, Italia compresa? Quella che ha drasticamente segnato la sorte di molti apparecchi televisivi ormai obsoleti, per la gioia delle aziende costruttrici un po’ meno per le nostre tasche? A oggi nelle zone come Roma e provincia convertite al dtt troppo in fretta, abbiamo tutti ben presenti i benefici a cui tale scelta scriteriata dettata da chissà quali interessi di parte, ci ha condotto: canali che vanno e vengono, segnali che spesso si bloccano (quelli della Rai in particolare) e soprattutto il clima di evidente deregulation in cui riversa la situazione delle frequenze dove a parte quelle di Rai e Mediaset, tutte le altre risultano distribuite alla carlona, con emittenti onnipresenti con più canali di seguito (tutti uguali) e altre anche prestigiose relegate in fondo alla “lista canali”, che ti costringono a una ricerca affannosa e non sempre coronata dal successo.
In un tale clima da far west si anima ancora una volta la contrapposizione tra i due colossi televisivi Sky e Mediaset. La prima con un indubbia posizione predominante sul satellite mentre la seconda favorita dal clima politico, decisa ad accrescere il proprio dominio sul dtt, già ricco di premesse grazie al fruttuoso riscontro dell’offerta Premium, spina nel fianco dell’operatore satellitare che ha visto un calo negli ultimi tempi dei propri abbonati.
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