Home » Annozero, forse Italia: non è un Paese per giovani?

Annozero, forse Italia: non è un Paese per giovani?

Un male oscuro attanaglia l’Italia, la cecità assurda dei governanti incapaci di indirizzare la nave battuta da tempeste di ogni tipo, finanziarie, economiche, etiche, verso lidi confortevoli. La puntata di Annozero dal titolo Forse Italia ha messo l’accento sulla precarietà assoluta su cui si basa il nostro Paese ormai da lungo tempo. Ogni certezza, gli stessi accordi conquistati con tanta fatica dai lavoratori con la grande industria, la Fiat in primis, appaiono demoliti sotto i colpi delle dinamiche di mercato.

L’inchiesta all’interno delle fabbriche d’automobili americane divenute senza colpo ferire di dominio italiano, fa capire che il prezzo del lavoro nel Paese più industrializzato del mondo è stato altissimo, stop ai privilegi e diritti ridotti al lumicino. Prossimamente toccherà a noi? Destinati ad invecchiare, con un futuro per i giovani sempre più incerto. Sono gli stessi studenti scesi in piazza per il diritto allo studio, rappresentativi quelli di Pisa, costretti a lesinare pochi spiccioli di borse di studio rarefatte.

L’Italia ha chiuso la porta a una inestimabile fonte di ricchezza: la ricerca, come sottolinea il Tg Zero di Monica Giandotti. Non abbiamo mai brillato noi italiani quanto a oculatezza aziendale, ora abbiamo toccato davvero il fondo, si pensa solo a tagliare in maniera indiscriminata come denuncia Francesco Rutelli di Alleanza per l’Italia, parole sacrosante se non fosse che a pronunciarle sia un politico di vecchia data, tra i tanti che hanno contribuito ad imbastire il baratro, in cerca di voti per delle elezioni che appaiono sempre più vicine.

Ci vorrebbe una rivoluzione!” tuonò non molto tempo fa il compianto Mario Monicelli. Con gli spot elettorali non si va da nessuna parte: il viceministro della Lega Nord Roberto Castelli tiene a precisare che nel suo partito i militanti sono tutti gente pulita? Il segretario generale della Fiom Maurizio Landini, punta il dito contro la politica “dissennata” della Fiat? Sicuramente Sergio Marchionne ha diverse cose da farsi rimproverare, ma il drive test proposto nel programma su macchine di diverse marche, cha appura la qualità modesta dei prodotti italiani ci è sembrato quantomeno eccessivo. Il tutti contro tutti non serve a un Paese vittima di terremoti reali e etici, ci basta la brutta ennesima figura che stiamo facendo all’estero con le rivelazioni di Wikileaks.

L’ America potrebbe essere l’Italia se solo usassimo una minima parte del nostro superbo ingegno, invece perdiamo tempo appresso a questioni di escort e veline, smarrendo una bussola difficile da riconquistare. Tra una settimana ci ritroveremo a discutere delle stesse cose in un triste bailamme di contraddizioni. Riusciremo finalmente a scrollarci di dosso la coltre di indifferenza sotto cui ogni volta andiamo a nasconderci? Volere è potere, si dice.

Lascia un commento