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Forum: la finta terremotata de L’Aquila scuote il web

 Come raccontato minuziosamente da Il Fatto Quotidiano, venerdì 25 marzo, è andato in onda l’ultimo capitolo di una delle storie verosimili di Forum. Rita Dalla Chiesa introduce la causa della signora Marina, sedicente aquilana, rivoltasi al tribunale di Canale 5 per ottenere dal marito, un assegno una tantum, e far ripartire la sua attività di abiti da sposa. Durante il dibattimento in studio, la donna esalta i grandi passi in avanti da parte del Governo per combattere l’emergenza del terremoto del 6 aprile 2010 (“Hanno riaperto tutte le attività, manca solo la mia. Stanno pure ricostruendo. Anzi, dobbiamo ringraziare qualcuno che non ci ha fatto mancare niente. Tutti hanno le case, coi giardini, coi garage, nessuno sta in mezzo alla strada, le attività stanno riaprendo, voglio riaprire anche la mia”).

Una ricostruzione de L’Aquila non proprio veriteria come sottolineato dall’Assessore alla Ricostruzione, Stefania Pezzopane che si è affrettato a smentire le dichiarazioni dell’esuberante contendente (“Della sartoria della signora a L’Aquila non c’è mai stata ombra. Se avessero voluto raccontare storie vere, qui ne abbiamo tante. Il fatto che si sia voluto rappresentare un dramma con una storia finta la dice lunga sulle intenzioni di certi mezzi di informazione che hanno oscurato L’Aquila per mesi e ora, alla vigilia del secondo anno, quando sono attesi mezzi di informazione da tutta Europa in città, cercano di “ridimensionare” un presente che non è quello raccontato”).

Tantissime le lettere di protesta e gli appelli su Facebook per invitare a correggere il tiro tant’è che la stessa conduttrice, nella puntata di oggi, ha dovuto rettificare il tutto:

Se per favore qualcuno a L’Aquila può avvertire l’assessore Pezzopane, perché avrei bisogno di replicare a tutto un mare di cose ingiuste che state scrivendo, sia su Forum che su di me. Allora, siccome ho capito che il problema del 25 marzo è stato un passaparola ma in pochi aquilani hanno visto la trasmissione, se no non avrebbero scritto quello che hanno scritto, e hanno capito che abbiamo dato voce agli uni e agli altri, sarei lieta se l’Assessore Pezzopane si potesse mettere in ascolto in modo che io possa rispondere ai troppi insulti che mi stanno arrivando e che sono assolutamente sicura di non meritare. Noi siamo una trasmissione libera, non mettiamo il bavaglio a nessuno. Il passaparola è stato solo inutile e crudele.

Contattata da Repubblica, la signora Marina ha spiegato il suo ruolo all’interno della vicenda:

Ma che pretendono. Io non c’entro nulla. Ho chiesto di partecipare alla trasmissione e quando gli autori hanno saputo che ero abruzzese, mi hanno chiesto di interpretare quel ruolo. Mi hanno spiegato loro quello che avrei dovuto dire. Mi hanno dato 300 euro. Come agli altri attori. Anche Gualtiero, che nella puntata interpretava mio marito, recitava. Lui è un infermiere di Ortona. Hanno scelto un altro abruzzese per via del dialetto.

A chiudere (definitivamente?!) la vicenda arriva un comunicato stampa di Mediaset che esclude qualsiasi coinvolgimento da parte dello staff che lavora constantemente al programma:

Nessuno può mettere in dubbio la professionalità e la buona fede di Rita Dalla Chiesa. Lo scontro politico, per quanto aspro, non può arrivare a spargere veleni su una conduttrice e un programma che ogni giorno, in diretta, danno spazio alle ragioni, alle amarezze e alle speranze della gente comune. La puntata di “Forum” al centro delle accuse di alcuni politici, ha avuto l’unico ‘torto’ di lasciare esprimere in diretta una signora abruzzese che, al di là della vicenda personale che la riguardava, ha espresso valutazioni soggettive sul dopo terremoto. Ma ogni giorno i protagonisti di “Forum” esprimono liberamente opinioni in diretta e la produzione è attenta a intervenire, nei limiti del possibile, per evitare dichiarazioni discutibili o estranee al programma. Arrivare a ipotizzare che le affermazioni spontanee della signora abruzzese siano frutto di un piano architettato a tavolino è un chiaro attacco strumentale che Mediaset respinge.

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