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L’inchiesta: quanto costa il televoto? Serve veramente?

Il televoto è il metodo più democratico che ci sia per far interagire il pubblico con la televisione. Tutte bugie! Il televoto è il metodo più astuto per guadagnare soldi facili, magari per finanziare i montepremi di centinaia di migliaia di Euro dei reality.

Ci sono due tipologie di televoto: quella per esprime una preferenza a favore di un concorrente, usato dai reality show, Miss Italia e il Festival di Sanremo e quelli per esprimere una propria opinione su un determinato argomento.

Se nel primo caso posso nutrire dei dubbi sulla reale validità del metodo, che spaccia il pubblico per il detentore del comando sulla sorte dei partecipanti (ma come vedremo non è sempre così), nel secondo, concorderete con me, la vostra opinione è puramente finalizzata a guadagnare soldi.

Che cosa se ne fanno della vostra opinione le trasmissioni televisive, da L’Arena di Domenica In a Buona Domenica, dai programmi di La7 a Il Processo di Biscardi? Probabilmente li buttano via una volta finita la puntata, sicuramente non li usano per modificare le sorti del Paese.

Se le trasmissioni volessero la vostra opinione vi farebbero televotare attraverso un numero verde o al massimo il costo della chiamata o dell’sms sarebbe quello previsto dal vostro piano telefonico, vi farebbero inviare mail e le leggerebbero, utilizzerebbero i Forum, che loro stessi creano, invece di utilizzare un metodo per niente rappresentativo (una persona può dare la sua preferenza più di una volta; il pubblico che partecipa al televoto è una minima parte del pubblico televisivo, che è un terzo della popolazione italiana), anonimo (non c’è il vostro nome dietro alla vostra scelta) e preconfezionato (le risposte ad una domanda spesso sono più articolate di un si o di un no).

Capitolo reality: ieri sera, invece di riposarmi, sono andato a cercare per voi le tariffe dei tre reality in corso e mi sono letto per voi i regolamenti, per vedere l’affidabilità della frase:”Gli italiani hanno scelto…”. Il risultato? Sconfortante.

Iniziamo dalle tariffe: per scegliere chi eliminare dalla casa del Grande Fratello o scegliere il preferito di X Factor o la squadra che deve vincere ad Amici, non si spende nulla nell’invio della preferenza da fisso o da mobile (in alcuni casi c’è il costo del sms del vostro piano tariffario o al massimo 0,1240€ ad invio), ma si spende 1€ nella ricezione della conferma di avvenuta votazione! E’ come entrare gratis in un negozio e pagare per uscire. Una presa in giro.

Le limitazioni per votare sono ridicole e variano a seconda della trasmissione: per Amici si possono fare al massimo 70 telefonate a settimana e inviare fino a 100 sms a sessione (ogni volta che Maria pronuncia la fatidica frase “Apriamo il televoto” è una sessione nuova); per Grande Fratello, non ho trovato alcun tipo di limite nel votare (se non ho visto male io); per X Factor si possono mandare dieci preferenze via telefonino e 10 per via telefonica ad ogni votazione.

Perché il televoto è una farsa? Le motivazioni sono veramente tante: ogni persona ha la possibilità di votare con lo stesso numero più di una volta (è come se andassimo alle urne e votassimo più di un candidato o più volte con lo stesso); le famiglie e gli amici dei concorrenti (in alcuni casi addirittura le cittadine), hanno tutto l’interesse perché vinca il figlio, l’amico o il concittadino, quindi spendono soldi per votare; le trasmissioni riescono comunque a pilotare a loro piacere il proseguo del reality (escludo dalla lista X factor perché non ho ancora trovato la gabola) e ve lo dimostro.

Ad Amici, il televoto rende immune i ragazzi alti in classifica, ma non ha un numero definito di alunni salvati, perché variano a seconda della puntata (se nella prima sono sette, nella seconda potrebbero essere cinque. Non c’è un regolamento che fissi dall’inizio il numero di persone immuni); il voto del pubblico è solo una parte del giudizio. Mi spiego: l’alunno da eliminare prima vien scelto dagli avversari, poi viene valutato (se non è tra gli immuni) dalla commissione che può salvarlo, scegliendo quindi chi far proseguire al di fuori del giudizio dello spettatore. Le sessioni di televoto non hanno tutte la stessa durata e a volte durano anche durante il dibattito fra alunno e professore (che può incidere sul giudizio dello spettatore a casa).

Più machiavellico è il Grande Fratello che decide direttamente chi mandare in nomination e chi eliminare. Mi spiego: gli immuni li decide lui (e già si escludono possibili nominati) a cui spesso toglie pure il diritto di votare (gli autori sanno benissimo, ma anche il pubblico da casa, quali persone potenzialmente un concorrente può nominare), poi decide pure, arbitrariamente quanti concorrenti devono essere settimanalmente nominati (prima si fa due conti sui possibili nominati durante la settimana, poi la sera della trasmissione comunica il numero dei pretendenti ad abbandonare la casa a seconda di chi vuol far votare al pubblico), inoltre per rendere tutto più pepato ha creato l’eliminazione scelta dai concorrenti, anch’essa pilotata ad esempio: uno sposato con tanto di moglie all’interno della casa, contro uno che non è amato da nessuno (secondo voi i concorrenti chi elimineranno?).

Concludendo: sia per esprimere un opinione che per votare, il televoto è una bufala colossale. Evitatela se potete. Se hanno interesse a farvi partecipare attivamente troveranno un modo più economico anche per voi. Ricordatevi che loro hanno più mezzi di voi, compreso il montaggio delle scene che possono influenzare il vostro giudizio. Occhio! Gli italiani non hanno scelto proprio niente. Hanno fatto tutto loro, dalle selezioni alla fine del programma.

5 commenti su “L’inchiesta: quanto costa il televoto? Serve veramente?”

  1. Che roba pazzesca… a dir eil vero io non ho mai televotato, e meno male!!
    Ormai è un fenomeno pervasivo che rappresenta lo standard inossidabile per i giochi televisivi, grazie di spiegarci le motivazioni con tutti sti dettagli! Se l’Italia in massa leggesse quest’articolo forse smetterebbe di televotare in massa…o no?

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  2. Credo di no… è un modo per sentirsi importanti e per dire al mondo che esistiamo (la dimostrazione la trovi in Grande Grosso e Verdone). Continua a non votare che è meglio 🙂

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